La scuola Leonardo Da Vinci
Per i pochi che ancora non lo sapessero, appena prima delle vacanze natalizie nel noto Istituto scolastico della città aeroportuale si sono svolte due gare sportive, una di pallavolo per soli ragazzi ed una di danza per sole ragazze, che hanno suscitato l’indignazione di più di qualche genitore che ci ha contattato e spiegato l’accaduto (per leggere l’articolo, clicca qui).
La notizia ha avuto una larga diffusione e un largo eco e, come spesso accade in questi casi, ne è seguita la diffusione di meme sui social e sul web. Proprio i meme difatti vengono utilizzati sempre più spesso per commentare con immagini o video casi politici, sportivi, di cronaca nera ma anche – come in questo caso – casi di cultura generale.
‘Il racconto dell’ancella’, ‘Quo vado’ e ‘Aldo, Giovanni e Giacomo’
Qualcuno ha pensato così di paragonare il caso della scuola di Ciampino all’immagine di copertina de ‘Il racconto dell’ancella’ – il celebre romanzo scritto da Margaret Atwood – da cui sono stati tratti il film e la serie tv statunitense, tutti ambientati in un futuro futuribile nel corso del quale il ruolo e la figura della donna viene sottomessa all’uomo per scopi fanta-politici.
Un altro utente ha utilizzato invece una scena di ‘Quo vado’, il celebre film di Checco Zalone (alias Luca Medici) campione d’incassi nella storia del cinema italiano, in cui, in particolare, il protagonista del film se la prende con una dirigente ministeriale (la famosa dottoressa Sirone) inconcludente e incompetente.
Varie anche le immagini tratte dai film del trio comico ‘Aldo, Giovanni e Giacomo’.
Parlano la preside e la sindaca
Nei giorni scorsi, sulla vicenda si sono espresse anche la preside dell’Istituto Leonardo Da Vinci di Ciampino, la professoressa Eliana Restucci, che ha difeso il professore di educazione motoria Giorgio Conte, entrambi chiamati in causa dai genitori; poi anche la sindaca di Ciampino, Emanuela Colella. Ovviamente, abbiamo pubblicato anche la loro versione dei fatti.
Una cosa è certa, ci auguriamo che casi del genere non si ripetano mai più, visto che a partire dagli anni ’70, ’80 e ’90 del secolo scorso la parità di genere, almeno a livello scolastico, si è ampiamente diffusa nelle scuole italiane.
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