Marino, la tenuta dei Trappisti è salva dal cemento
La tenuta, nei mesi scorsi, è stata oggetto delle mire ‘espansionistiche’ di imprenditoriali intenzionati a trasformare l’area in un lotto edificato, come ricostruito dal nostro giornale in più articoli (per leggerli, clicca qui 1, 2 e 3).
Queste mire sono state sventate. Nemmeno una zolla della tenuta verrà toccata, nessuna parte degli immobili di assoluto pregio, che fanno parte della tenuta stessa, saranno oggetto di modifiche o ampliamenti. Da qualche mese, difatti, i 35 ettari della tenuta e i relativi immobili contenuti al suo interno, sono stati ‘assorbiti’ nella recente estensione del Parco dei Castelli Romani. Quest’ultimo è stato, a sua volta, congiunto con il vicino Parco dell’Appia Antica grazie ad una legge regionale di portata storica.
Un acquirente pronto a comprare la tenuta dei Trappisti
La tenuta difatti verrà acquistata, a breve, da un grosso gruppo imprenditoriale attivo nel settore alimentare che è intenzionato a fare tutt’altro, ossia riprendere le produzioni storiche che hanno caratterizzato la sua storia.
Un grosso gruppo imprenditoriale che sarebbe pronto a sborsare una cifra che si aggirerebbe attorno ai 10 milioni di euro, centesimo in più, centesimo in meno. La trattativa sarebbe in fase avanzata. Questo stesso gruppo imprenditoriale sarebbe pronto anche ad istituire un museo dedicato alle tradizioni della tenuta che, per 96 lunghi anni, hanno trovato espressione in questo piccolo-grande angolo di paradiso.
La tenuta, è certamente utile ricordarlo, è costituita da 35 ettari tra vigneti e uliveti incastonati tra via del Sassone e la via Appia Nuova. Oltreché da vari immobili di pregio tra i quali figurano sicuramente l’abbazia, la vicina chiesa e la seicentesca villa della Sirena. Ma anche la falegnameria ed altri immobili ‘minori’.
Nasce la parrocchia dei Trappisti
C’è di più. Il monastero dei frati Trappisti, un monastero di clausura, verrà aperto al pubblico e diverrà una parrocchia a disposizione dei fedeli gestita dalla diocesi di Albano e dal vescovo Monsignor Vincenzo Viva. Nella chiesa della tenuta, quindi, ci si potrà sposare, si svolgeranno i matrimoni, battesimi, comunione e cresime. Nella tenuta verranno celebrati i funerali, comune in qualsiasi altra parrocchia.
E la fabbrica e il cioccolato dei Trappisti? Ancora non si sa…
Ma c’è un ultimo dubbio. All’interno della tenuta è presente anche la rinomata fabbrica che ha prodotto il celebre cioccolato dei Trappisti. Cioccolato frutto di una ricetta ultracentenaria e di una lavorazione lenta, con materie prime d’eccellenza, che sono divenute un marchio distintivo dell’area sud di Roma e dei Castelli Romani, prima ancora che un marchio commerciale registrato. Un marchio che compare anche solo facendo una semplicissima ricerca su ‘google’ o ‘google maps’ per cercare dove si trova la tenuta dei Trappisti di Marino.
La domanda sorge spontanea: che futuro faranno la fabbrica e il cioccolato dei Trappisti? Questo cioccolato continuerà ad essere prodotto e venduto nella tenuta nella sua ricetta originaria?
Ancora non si sa. Questo ci ha riferito il gentile dottor Mauro Abate. Vi è la possibilità che il cioccolato rimanga. Ma non è detto. Tale cioccolato (e quindi tale marchio) potrebbe anche essere sostituito da un altro cioccolato, ma con altro marchio e nome.
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