Il corteo della fiaccolata partirà da Piazza XIX Marzo e sfilerà lungo Via Ugo Bassi, Via Porta Agrippina, Via Monti Lepini, Via Aldo Moro, Via Vittime del Terrorismo, Via Falcone per giungere, infine, nel quartiere San Valentino, dove è avvenuto l’omicidio. Nell’area antistante la chiesa di S. Valentino si terrà un momento di preghiera e riflessione.
Il Sindaco ha indetto il lutto cittadino per il giorno dei funerali. Il Comune di Cisterna di Latina inoltre si costituirà parte civile nel processo penale.
Cisterna è già stata teatro nel 2018 di un altro fatto di sangue, quando Luigi Capasso, un appuntato dei carabinieri in servizio a Velletri, sparò alla moglie da cui si stava separando, ferendola gravemente, e uccise le sue due figlie, per poi suicidarsi.
Commentando questi tragici fatti, il sindaco Valentino Mantini ha dichiarato che Cisterna è una città solidale e inclusiva, una città vittima, non carnefice. Queste le sue parole:
“Le donne di Cisterna e la nostra comunità sono vittime, non carnefici. Cisterna è una città solidale, inclusiva e integrativa, da sempre. Lo dimostrerà anche domani con una fiaccolata e il lutto cittadino il giorno dei funerali in modo da manifestare l’abbraccio collettivo alle famiglie Amato e Zomparelli e la vicinanza in questo viaggio durissimo che dovranno affrontare. Purtroppo il femminicidio, come la violenza e il mancato rispetto dell’altro, sono problemi che attanagliano non solo la nostra città ma la civiltà in generale. Dobbiamo affidarci alle agenzie educative come la famiglia e la scuola. L’amministrazione comunale, dal canto suo, ha varie iniziative in corso: è stato istituito un sistema territoriale antiviolenza in rete a sostegno delle donne vittime di violenza;, ha attivato il Patto Educativo di Comunità; ottenuto un finanziamento per l’attivazione di una casa rifugio per le donne vittime di violenza. Ma soprattutto c’è bisogno di educare al rispetto, alla cura dei sentimenti, ad accettare il rifiuto e saperlo gestire. È un percorso educativo che sarà lungo ma che dobbiamo assolutamente percorrere”.
Varie le associazioni e organizzazioni del territorio che hanno dichiarato di voler prendere parte alla fiaccolata di Cisterna. La CISL di Latina, ha inviato un comunicato di adesione in cui commenta il dramma dei femminicidi:
Sono stati oltre 100 i casi di femminicidio nel 2023. La violenza contro le donne deve essere non solo un tema di discussione ma di vera e propria indagine per cercare di capire come mai tante di loro rinuncino a parlare e a denunciare. Dalla riflessione deve nascere poi un impegno collettivo per creare le condizioni per sostenerle nella difficoltà. L’aggressività e la misoginia non sono solo appannaggio dell’ignoranza e dell’abbrutimento: ci sono schemi culturali nella nostra società che vanno sradicati. Pertanto sarà proprio una fiaccolata che percorrerà le vie della città a portare alla luce il dolore e la sofferenza di tante donne che restano nel silenzio
L’iniziativa della Rete degli Studenti Medi di Latina
Anche gli studenti si stanno mobilitando per chiedere maggiore attenzione e azioni concrete per arginare il dramma dei femminicidi..
La Rete degli Studenti Medi Latina, insieme al Collettivo Masha, ha organizzato per sabato 17 alle ore 16 un presidio in Piazza della Libertà a Latina, sotto al palazzo della Provincia, per commemorare le due donne uccise a Cisterna e chiedere risposte serie che contrastino la violenza di genere.
Così scrivono nel comunicato:
“Ci impegniamo a rompere il silenzio attorno ai numerosi femminicidi, già 7 dall’inizio dell’anno. Restiamo indignati di fronte all’indifferenza delle amministrazioni riguardo un tema che nello scorso anno ha ucciso 113 donne e quest’anno ne ucciderà tante altre se non si prendono provvedimenti.
Le istituzioni devono prendere una posizione netta sul tema, con misure strutturali e concrete per contrastare questa emergenza sociale. Eppure si continua a tagliare sui fondi per i consultori ed i centri anti violenza, fondamentali per l’accoglienza delle donne e per arginare le situazioni a rischio.
È necessaria un’educazione sessuo-affettiva e al consenso nelle scuole di tutto il paese. Ogni femminicidio rappresenta un fallimento nella nostra società, abbiamo bisogno di programmi educativi che educhino fin dalla giovane età a costruire rapporti sani e rispettosi, promuovendo consenso e consapevolezza.
Si deve ottenere giustizia per Renée e Nicoletta e per tutte le altre vittime di femminicidio.”