L’arresto è avvenuto ad agosto 2023 da parte dei Carabinieri del Nucleo Operativo e Radiomobile della Compagnia di Anzio. La coppia è stata accusata di vari reati. Tra questi incendio doloso, violazione dei sigilli, fabbricazione e detenzione di ordigni incendiari ed esplosione di ordigni, legati all’incendio del locale “Bodeguita”.
Gli arrestati furono tre. Si tratta di un 39enne originario dei Castelli Romani, e una coppia residente ad Aprilia, composta da un 34enne, noto come figlio di un pregiudicato legato al crimine del nord pontino, e una 30enne.
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L’incendio al Bodeguita di Anzio e le indagini
L’arresto era avvenuto in seguito all’analisi dei filmati di vari sistemi di videosorveglianza, che hanno permesso di risalire all’autovettura utilizzata il giorno dell’incendio.
Ulteriori attività investigative, come lo studio dei tabulati telefonici e delle celle radio base, hanno portato all’individuazione di un terzo uomo coinvolto nella preparazione dell’ordigno incendiario.
La Cassazione ha confermato l’ordinanza di custodia cautelare in carcere per i due apriliani respingendo i loro ricorsi per l’annullamento dell’ordinanza.
La decisione si basa sulle dichiarazioni di un terzo coinvolto, le intercettazioni telefoniche, i dati di traffico telefonico, i messaggi e i video estratti dai dispositivi sequestrati, nonché sul rinvenimento di abbigliamento corrispondente a quello utilizzato dagli autori dei reati.
Di importante rilevanza ci sono due video, uno relativo al sopralluogo effettuato sul sito poche dopo ore l’incendio ed uno riguardante l’ordigno incendiario.
L’incendio al “Bodeguita”di Anzio è stato interpretato come una ritorsione legata all’omicidio del pugile Leonardo Muratovic, avvenuto nel luglio 2022 nello stesso locale. Il processo per l’omicidio Muratovic riprenderà il 4 marzo presso la Corte d’Assise del Tribunale di Frosinone.
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