Pomezia, il centro Eni trasuda benzina
Ma tornando alle perdite di benzina. Eventi del genere, ossia dispersioni di carburante nel terreno, erano già accaduti in passato. In particolare la recente ed ennesima dispersione di benzina ha riguardato un punto di una tubazione in ingresso al serbatoio TK6 presso il grande deposito pometino di via della Zoologia n. 1.
Almeno questo è quanto si legge tra le carte comunali di Pomezia. Tra l’altro, il Piano di bonifica proposto dalla stessa società Eni agli Enti pubblici è stato bocciato sonoramente da Arpa Lazio (l’Agenzia Regionale di Protezione Ambientale) e dalla Città Metropolitana di Roma Capitale.
Di conseguenza, il ‘Piano Eni’ di risanamento ambientale ed igienico-sanitario è stato bocciato anche dallo stesso municipio pometino. Proprio il tavolo congiunto degli Enti pubblici che si è svolto lo scorso 12 febbraio ha chiuso i lavori con un ‘parere negativo’, così leggiamo sempre tra le carte.
Che significa? Che il Piano di bonifica va rifatto da capo. Con tutti i rischi (di perdite di tempo) per la salute umana e per l’ambiente che si possono immaginare.
Il ‘grande silenzio’ di Acea Ato 2
Già in passato – è cosa nota – si erano verificati più volte ‘trasudi’ (ossia perdite considerevoli di carburanti nella nuda terra) di benzina che hanno contaminato il campo pozzi Acea Ato 2 ‘Laurentina’. Campo pozzi situato proprio sul confine tra Pomezia ed Ardea. Campo pozzi che rifornisce di acqua potabile, lo ripetiamo, i due popolosi comuni del litorale. La vicenda era anche già finita all’attenzione della Regione Lazio.
Al recente tavolo inter-istituzionale capitanato dal comune di Pomezia c’era, di certo, un ‘grande silenzio’. Vale a dire quello di Acea. Non risultano, negli atti a nostra disposizione, suoi pareri in merito. Quale misure di garanzia ha proposto Acea? Non lo sappiamo. Tra l’altro, con l’arrivo della primavera-estate è presumibile un aumento considerevole dei consumi idrici in zona. I cittadini e turisti in arrivo tra Ardea e Pomezia cosa dovranno fare? Non lo sappiamo. Non risultano consigli o pareri in merito di Acea nemmeno sui suoi siti ufficiali, perché? Perchè questo grande silenzio di Acea?
L’inceneritore Acea di Santa Palomba, un ulteriore schiaffo al territorio dei Castelli, di Ardea e Pomezia
La municipalizzata dell’acqua del comune di Roma, proprio in questi mesi, sta entrando sempre di più nel business dei rifiuti. È difatti Acea la società capo-cordata di un RTI-Rete Temporanea di Imprese che pretende di realizzare in questa stessa zona una grande inceneritore al servizio della Capitale. Inceneritore proposto dal sindaco di Roma, Roberto Gualtieri.
Fa rumore, quindi, il suo ”silenzio’ da un tavolo di siffatta gravità che riguarda il tema della qualità dell’acqua di un suo campo pozzi e, di conseguenza, il grande silenzio che riguarda, a cascata, il tema della salute umana e della tutela dell’ambiente.
Tra l’altro, Acea ha scritto nel suo progetto preliminare che scaverà in zona Santa Palomba 4 pozzi che metteranno decisamente a dura prova l’intero sistema idrico e la relativa falda dei Colli Albani (per leggere la notizia, clicca qui).
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