Tre anni di lavoro, dal 2000 al 2003, da parte di due appassionati apriliani, Alvaro Fiacconi e Franco Sorrentini, che hanno ricostruito in legno il nucleo di fondazione, la chiesa col campanile originale, la casa del fascio, il palazzo comunale, la scuola, il teatro (poi divenuto “Pidocchietto” e ora chiuso), il portico.
Alvaro Fiacconi è morto ieri a 85 anni all’ospedale Città di Aprilia, circondato dall’affetto della sua famiglia.
Domani, lunedì 27 maggio alle 11 alla chiesa di San Michele Arcangelo di piazza Roma ad Aprilia ci sarà l’ultimo saluto. Talmente orgoglioso di quel plastico che lo ha voluto far ricordare anche sull’epigrafe.
Alvaro ha raggiunto il suo amico Franco Sorrentini, scomparso improvvisamente 8 anni fa, nel marzo 2016.
Con la morte di Fiacconi se ne va un pezzo di quella parte “genuina” di città che tanto si è prodigata per mantenere viva la memoria della propria storia ma che non è stata compresa dalla politica locale. L’amministrazione di allora non è riuscita a trovare uno spazio per accogliere quel plastico, visitabile ora solo nel museo di Latina.
Sorrentini e Fiacconi erano pronti a bruciare in piazza la loro opera, unica nel suo genere per dettagli e attinenze storiche: meglio distruggerla che farla marcire in uno scantinato, dicevano. Poi è arrivato il museo di Piana delle Orme che ha accolto quella ricostruzione a braccia aperte.
La redazione de Il Caffè si stringe al dolore della famiglia Fiacconi.