Ricevendo in udienza il cardinale Marcello Semeraro, Prefetto del Dicastero delle Cause dei Santi, papa Francesco ha autorizzato lo stesso Dicastero a promulgare il Decreto riguardante il miracolo attribuito all’intercessione del Venerabile Servo di Dio Giovanni Merlini, passo propedeutico alla causa di beatificazione.
Don Giovanni Merlini, che si avvia ad essere proclamato beato, fu sacerdote e moderatore generale dei Missionari del Preziosissimo Sangue, primo superiore della casa della Congregazione ad Albano, fin dal 1821.
«Don Giovanni Merlini era molto legato alla Casa di Albano dei Missionari del Preziosissimo Sangue. La amava per diversi motivi: era la casa primaria della Congregazione, era una casa di formazione per i missionari. Da qui partì don Francesco Salesio Brunner che fondò le Case negli Stati Uniti, e qui risiedevano gli allievi missionari». Così Emanuele Lupi, moderatore generale della Congregazione dei Missionari del Preziosissimo Sangue, descrive il rapporto tra don Giovanni Merlini e Albano.
La vita ad Albano del futuro Beato
Merlini abitò ad Albano fin dal 1821, quando papa Pio VII donò ai Missionari la chiesa di San Paolo e l’annesso convento. Vi tornava sempre dopo le predicazioni e le missioni popolari, ritenendolo un punto di riferimento.
Lasciò la Casa di Albano solo nel 1858 quando papa Pio IX, suo grande amico, che estese a tutta la Chiesa la festa del Preziosissimo Sangue di Gesù, donò alla Congregazione la Casa di Roma in Santa Maria in Trivio. Lì vi si trasferì in quanto Moderatore Generale già dal 1847.
Nato a Spoleto il 28 agosto 1795, Giovanni Merlini venne ordinato sacerdote il 19 dicembre 1818. Dopo l’incontro con San Gaspare del Bufalo, si unì alla Congregazione dei Missionari del Preziosissimo Sangue. Ne fu Moderatore Generale per oltre 25 anni, dal 1847 fino al 1873, anno della morte. Morì a seguito di un incidente stradale a Roma, nei pressi di Santa Maria in Trivio.
Il venerabile Giovanni Merlini giunse ad Albano Laziale il 24 marzo del 1821 per preparare l’arrivo di San Gaspare, dando inizio così alla presenza della Congregazione in diocesi. La casa di Albano, donata da papa Pio VII, è stata la sede della curia generalizia dal 1821 al 1838. Nella chiesa annessa è stato sepolto San Gaspare dal 1838 al 1861. Distrutta dai bombardamenti alleati nel 1944, la casa è stata ricostruita più grande della precedente nell’immediato dopoguerra.
Il miracolo riconosciuto valido per la causa di beatificazione
La beatificazione è la tappa intermedia in vista della canonizzazione. Il processo di beatificazione, salvo una particolare dispensa papale, non può iniziare prima che siano passati almeno 5 anni dalla morte del Venerabile. Se è martire, diventa subito Beato, altrimenti è necessario che venga riconosciuto un miracolo, dovuto alla sua intercessione.
Venerabile Servo di Dio è il titolo attribuito al candidato al processo di beatificazione.
Per la beatificazione del Venerabile Servo di Dio Giovanni Merlini, la Postulazione della Causa ha presentato all’esame del Dicastero l’asserita guarigione miracolosa, attribuita alla sua intercessione, nel 2015 di un uomo di Benevento ricoverato al Cardarelli di Napoli in condizioni critiche.
Per iniziativa di una nipote che frequentava la Parrocchia di Sant’Anna a Benevento, retta dai Missionari del Preziosissimo Sangue, i familiari cominciarono a chiedere l’intercessione del Venerabile Servo di Dio.
A partire dal 16 gennaio 2015, dopo l’apposizione dell’immaginetta con una reliquia ex indumentis di Giovanni Merlini nel letto del miracolato, si ebbe un improvviso e inspiegabile viraggio favorevole del decorso clinico, che portò l’uomo a uscire dal pericolo di morte e a raggiungere condizioni di salute soddisfacenti. È stato, dunque, ravvisato, il nesso causale tra l’invocazione e la guarigione rapida, completa e duratura, non spiegabile scientificamente.
Dopo che i Vescovi e i Cardinali membri del Dicastero delle Cause dei Santi hanno riconosciuto il miracolo e il Santo Padre ha autorizzato il relativo Decreto, il Venerabile può essere beatificato. In seguito a questa proclamazione, il Beato è iscritto nel calendario liturgico della sua diocesi, in questo caso quella di Albano.
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