L’intesa non è stata ancora formalizzata, ma vi sarebbe tra le parti, la Pubblica Amministrazione e la società di telecomunicazioni, la volontà di un accordo bonario che permetterebbe l’innalzamento di un traliccio in un’area centrale della città.
La vicenda verrà trattata nel corso di una udienza che si svolgerà al Tar Lazio – il Tribunale Amministrativo Regionale – il prossimo 15 novembre. Una prima udienza si è tenuta lo scorso 28 giugno.
Il contenzioso tra Grottaferrata e Wind per l’installazione di un traliccio
Proprio il Comune di Grottaferrata ha promosso di recente un Piano antenne dei telefonini etico e partecipato.
La Wind 3 ha impugnato l’atto amministrativo con il quale l’Ufficio tecnico di Grottaferrata gli ha negato la possibilità di posizionare un nuovo traliccio di telefonia mobile in una zona centrale della città.
Il traliccio dovrebbe essere posizionato sul lastrico solare dell’edificio sito in viale S. Nilo n.195 (codice sito RM327), al posto di un precedente traliccio che necessita di essere rimosso a causa della decadenza della locazione.
Il contenzioso risale al 2019, ma tra Covid e lungaggini varie è stato trattato solo ora.
La decisione finale del Tar rimandata a novembre
I giudici del Tar Lazio hanno rinviato la trattazione del merito del ricorso a novembre.
“Visto l’inserimento all’interno del predetto Piano da parte del Comune di un’area di interesse per la localizzazione alternativa della (antenna, ndr) oggetto del contenzioso, sono seguite interlocuzioni tra le parti.
Considerate anche le esigenze di copertura del segnale telefonico di pubblica utilità, sono emerse concrete possibilità di transigere il contenzioso. Ad oggi l’intesa per una definizione bonaria del contenzioso ancora non è stata formalizzata seppur le parti sono in procinto di concluderla.
Si ritiene quindi di poter accogliere la suddetta istanza e di rinviare la trattazione del merito del presente ricorso all’udienza straordinaria del 15 novembre 2024″.
Cos’è un Piano antenne?
È certamente utile ricordare che il Piano antenne comunale è lo strumento che, secondo la legge italiana, ha lo scopo di stabilire dove possono essere installate, ovviamente sul territorio di competenza municipale, nuove antenne e/o tralicci di telefonia mobile.
Parliamo di antenne e tralicci che servono, in sostanza, a inviare il segnale internet e gsm a cellulari, tablet e pc vari. Il Piano antenne serve a regolare anche il funzionamento e/o la modifica dei tralicci già esistenti e presenti sul territorio in vista, ad esempio, di un loro ampliamento/potenziamento (tipo la tecnologia 5G).
Le antenne vengono considerate, in Italia ed Europa, ormai da tempo, opere private. Ma di pubblica utilità, al pari delle condotte idriche, del gas e dei tralicci elettrici.
Premesso tutto ciò, in ogni caso, per limitare la loro proliferazione ‘incontrollata’, lo Stato Italiano conferisce ai comuni un potere, un grosso potere. Ossia quello di ‘modulare’ la loro presenza sul territorio, specie tenendo in conto la presenza di siti altamente sensibili per la cittadinanza, quali: ospedali, centri sanitari, asili, scuole, università, centri sportivi, centri di rilevanza religiosa, centri aggregativi pubblici, uffici comunali ed altri. L’elenco è lungo.
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