La polizia di Stato questa mattina ha eseguito, tra Latina, Roma e Napoli, quattro arresti e un divieto di dimora nei confronti di altrettante persone, accusate di tentata estorsione, aggravata dal metodo mafioso.
La denuncia della vittima
A dare il via alle indagini è stata proprio la denuncia sporta dalla vittima, residente a Latina, nell’ottobre del 2023.
L’uomo aveva infatti riferito di avere subito pressioni al fine di essere costretto a vendere un appartamento aggiudicatosi all’asta, dove vi avevano riseduto una donna e il compagno, ritenuto vicino a clan camorristici di Napoli.
Gli approfondimenti svolti dagli agenti della squadra mobile, con il coordinamento della Direzione distrettuale antimafia della procura di Roma, hanno consentito di acquisire gravi indizi di colpevolezza riguardanti una serie di atti intimidatori compiuti, a partire dal luglio di un anno fa, da tre persone, uno dei quali ritenuto in passato organico a Cosa Nostra agrigentina.
Il rischio ritorsioni
Nel corso di alcuni incontri, con la mediazione di un esponente di una famiglia di etnia rom stanziale a Latina, alla vittima sarebbe stato consigliato di vendere l’immobile a un prezzo inferiore a quello di mercato ai precedenti proprietari, presentati come persone poco raccomandabili originarie di Napoli, con l’avvertimento che rifiutare tale proposta lo avrebbe esposto a non meglio specificate ritorsioni.
Successivamente, all’uomo sarebbe stato comunicato che i precedenti proprietari non erano più interessati a rientrare in possesso dell’abitazione, ma pretendevano 12 mila euro per considerare chiusa la questione.
Duemila euro per il “mancato rispetto”
Ai suoi tentennamenti, l’esponente rom avrebbe dunque affermato di non poter fare più nulla per aiutarlo, lamentandosi inoltre per la mancanza di rispetto subita e pretendendo, solo per questo, il pagamento immediato di 2 mila euro.
Un quadro indiziario rilevante che ha portato all’esecuzione di quattro misure di custodia in carcere e di un divieto di dimora, eseguite tra Latina, Roma e Napoli.
Contestualmente, sono stati eseguiti decreti di perquisizione personale e locale nei confronti di tutti gli indagati e presso la sede legale e le unita’ locali di una societa’ riconducibile a due di questi.
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