Organizzato dal Comitato di Quartiere Eur Ferratella e dalla Parrocchia dello Spirito Santo, il 15 marzo 2019 in via Rocco Scotellaro n. 11 si è tenuto un importante incontro sul tema “Come difendersi dalle truffe, dai raggiri e dai pericoli della microcriminalità”. L’argomento è stato trattato con dovizia di particolari e con estrema chiarezza dal Comandante della Compagnia dei Carabinieri di Roma Eur, Maggiore Marco De Chirico, che ha parlato di un fenomeno purtroppo molto diffuso ed assai pericoloso per le categorie più deboli della popolazione e specialmente per gli anziani che, presi alla sprovvista e adeguatamente circuiti da malviventi che si presentano con aspetto distinto e suadente, sono più facilmente portati a dar credito alle situazioni che vengono loro prospettate e ad abboccare agli inganni. Fermo restando che le truffe, a cui si può essere soggetti, sono infinite e i truffatori delle specie più diverse, per sola comodità di rappresentazione e per migliore comprensione del fenomeno questi ultimi sono stati raggruppati dal relatore in tre categorie.
Truffatori a domicilio – Sono quelli che bussano alla porta di casa, si qualificano come tecnici del gas, della luce o di altro servizio sicuramente presente in ogni casa e, con la scusa di dover controllare qualcosa del servizio in questione, si fanno aprire e, una volta entrati, senza che il proprietario se ne accorga, fanno man bassa di quanto è a portata di mano. Di solito costoro non vanno da soli ed hanno anche quasi sempre qualcuno all’esterno a proteggerne le spalle ed a favorirne la fuga in caso di necessità. Talvolta si presentano addirittura come carabinieri o poliziotti e riescono ancor più a convincere il malcapitato di turno della veridicità di quanto da loro asserito e della necessità di versare denaro per la soluzione dei problemi prospettati: se ad esempio lo stesso è stato oggetto di furto o di scippo e il “delinquente” , secondo loro, è stato preso, bisogna pur pagare qualcosa per l’operazione e per la refurtiva recuperata (magari una borsa, un borsello, o un portafoglio vuoto, o un documento di identità ritrovato). Non è nemmeno raro il caso in cui riescono a convincere il poveretto che è meglio dare a loro l’oro e i gioielli di casa, perché starebbero più al sicuro in caserma che in casa.
Truffatori di strada – Sono quelli che si possono incontrare per strada e che possono utilizzare diverse tecniche di approccio: Possono presentarsi come rappresentanti di enti di beneficenza nazionali od internazionali, o come amici di figli o di parenti della persona adescata, e riescono a sollecitarne l’attenzione con descrizioni penose di persone molto malate o comunque in notevoli difficoltà, che hanno perciò urgente bisogno di soldi per essere curati, o per pagare una multa, o per contribuire comunque alla soluzione di un problema. Costoro sono talmente abili nell’imbroglio da indurre talvolta il malcapitato di turno non solo a dare i soldi che hanno nel portafoglio, ma addirittura a prelevare dalla banca la somma da versare. Possono apparire come altruisti e buoni consiglieri quando fanno rilevare che una gomma dell’automobile è bucata, o che è caduta qualcosa e invece non è vero. In queste circostanze succede che mentre il disgraziato di turno esce dall’automobile o si china per verificare la cosa, il furfante o il suo compare fa sparire il borsello o la borsa poggiata sul sedile dell’auto con tutti i soldi e i documenti che vi sono contenuti. Possono simulare un danno derivante dalla rottura di uno specchietto retrovisore laterale della loro automobile causato da un automobilista che è passato troppo vicino alla stessa e l’ha urtato (Truffa dello specchietto), e pretendere un adeguato risarcimento.
Truffatori a mezzo telefono – Sono quelli che ci tormentano con telefonate alle più disparate ore del giorno e che: Possono qualificarsi come avvocati, o comunque persone che avvertono di un incidente ad un figlio o ad un parente, per il quale sia necessario ed urgente pagare una somma ben precisa per liberarlo dalla difficile situazione. Per dare maggior credito alle loro parole molto spesso non esitano a far sentire per telefono la voce di un fantomatico maresciallo dei carabinieri (naturalmente falso) che conferma la situazione e convince ancor di più il malcapitato della necessità di pagare. Possono ugualmente telefonare a nome di enti fornitori di servizi telefonici, od elettrici, o di gas, per suggerire modifiche migliorative al contratto di erogazione del servizio e ne approfittano per chiedere l’IBAN del conto corrente bancario o i riferimenti della carta di credito con la scusa di eventuali rimborsi.
Tante raccomandazioni e tanti consigli per una interminabile casistica di situazioni che potrebbero danneggiare materialmente e psicologicamente l’anziano e la sua famiglia, ma anche quanti agiscono alla buona e pensano che tutti si comportino correttamente con tutti. Un grazie intanto al Comitato di Quartiere EUR Ferratella ed al suo Presidente Massimo Garzia, alla Parrocchia dello Spirito Santo ed al suo Parroco padre Mario Pangallo, al Comando della Compagnia dei Carabinieri di Roma Eur ed al Maggiore Marco De Chirico, che si sono fattivamente attivati per rendere possibile l’evento e per rendere un servizio di estrema utilità per tutto il quartiere. Anselmo Di Giorgio
Le raccomandazioni in pillole del Comandante dei Carabinieri di Roma Eur, Maggiore Marco De Chirico
Chiamare subito i carabinieri quando ci si trova di fronte ad una situazione di possibile raggiro, o di furto, od anche di circonvenzione di incapace; ricordare che i carabinieri si muovono sempre in divisa e soprattutto non chiedono mai soldi per i loro interventi; fare molta attenzione al comportamento degli anziani e di intervenire ogni qualvolta si abbia la sensazione che questi possano in qualche modo essere raggirati; raccomandare al personale di banca di non consegnare soldi all’anziano quando si presenta accompagnato da qualcuno non di famiglia; non fidarsi mai degli sconosciuti, non aprire a nessuno e soprattutto non fornire mai i dati della propria carta di credito a persone che non si conoscono e tanto meno a chi li chiede per telefono; non dare mai informazioni su quanto si sta facendo su Facebook, o su Istagram, o su altri sistemi di comunicazione di massa, per non dare la possibilità ai malintenzionati di approfittare della situazione per agire indisturbati a danno di chi le diffonde; installare in casa un sistema di allarme collegato con i carabinieri, per permettere il loro pronto intervento in caso di necessità ed anche in caso di assenza (il servizio è gratuito); curare la rete del “buon vicinato” e affidarsi agli occhi ed alle orecchie del proprio vicino di casa quando si è assenti, perché costui può sempre intervenire tempestivamente, anche con una semplice telefonata al 112 quando si accorge di qualche stranezza in casa dell’assente.