Autogoal del Pd. Così i militanti di Casapound definiscono l’interrogazione parlamentare presentata da Khalid Chaouki ed altri due colleghi in seguito ad un articolo firmato Roberto Lessio e Marco Omizzolo pubblicato da Il Manifesto il 4 settembre dal titolo “Latina, fuori i poveri dalla città. Che coccola Casapound“.
I due giornalisti hanno portato a galla una vicenda legata a Latina dove, spiegano, «stare con il più forte paga sempre»: 12 famiglie povere sono state sfrattate da uno stabile situato in via Respighi, mentre Casapound occupa abusivamente dal 2006 una palazzina di proprietà dell’Enel senza che nessuno sia mai intervenuto.
Casapound Latina interviene e spiega: «Non sfrattati perchè non abusivi». E continua: «dopo anni di lotte e di trattative (nel 2013) abbiamo raggiunto un accordo con l’Enel firmando un regolare contratto di affitto».
Ma non è tutto, demolite anche le accuse relative alla birreria (anche questa abusiva) all’interno: «all’interno della palazzina c’è una biblioteca che offre la possibilità di prendere gratuitamente libri e riconsegnarli e c’è un locale per i nostri simpatizzanti e militanti dove passare serate a bere una birra sempre da noi comprata e dove organizzare le nostre cene di autofinanziamento» per portare avanti le iniziative come il mercatino del libro usato o lo sportello “Dillo a Casapound”.
Per finire, i militanti di Casapound ricordano ai giornalisti de Il Manifesto, ai parlamentari del Pd e a tutti coloro che hanno letto l’articolo senza saperlo, che loro sono stati sempre al fianco degli occupanti di via Respighi: «Per sostenerli abbiamo organizzato delle raccolte alimentari, abbiamo consegnato vestiario per i loro bambini, siamo stati presenti con striscioni sia in Via Respighi che in Piazza del Popolo contro il Sindaco di Latina». Per tutti questi motivi – dicono – «gli ex occupanti di via Respighi hanno espresso a noi la loro solidarietà e vicinanza».
I due giornalisti hanno portato a galla una vicenda legata a Latina dove, spiegano, «stare con il più forte paga sempre»: 12 famiglie povere sono state sfrattate da uno stabile situato in via Respighi, mentre Casapound occupa abusivamente dal 2006 una palazzina di proprietà dell’Enel senza che nessuno sia mai intervenuto.
Casapound Latina interviene e spiega: «Non sfrattati perchè non abusivi». E continua: «dopo anni di lotte e di trattative (nel 2013) abbiamo raggiunto un accordo con l’Enel firmando un regolare contratto di affitto».
Ma non è tutto, demolite anche le accuse relative alla birreria (anche questa abusiva) all’interno: «all’interno della palazzina c’è una biblioteca che offre la possibilità di prendere gratuitamente libri e riconsegnarli e c’è un locale per i nostri simpatizzanti e militanti dove passare serate a bere una birra sempre da noi comprata e dove organizzare le nostre cene di autofinanziamento» per portare avanti le iniziative come il mercatino del libro usato o lo sportello “Dillo a Casapound”.
Per finire, i militanti di Casapound ricordano ai giornalisti de Il Manifesto, ai parlamentari del Pd e a tutti coloro che hanno letto l’articolo senza saperlo, che loro sono stati sempre al fianco degli occupanti di via Respighi: «Per sostenerli abbiamo organizzato delle raccolte alimentari, abbiamo consegnato vestiario per i loro bambini, siamo stati presenti con striscioni sia in Via Respighi che in Piazza del Popolo contro il Sindaco di Latina». Per tutti questi motivi – dicono – «gli ex occupanti di via Respighi hanno espresso a noi la loro solidarietà e vicinanza».
17/09/2014