Esulta la Gilda Insegnanti: «Sentenza storica dopo una battaglia lunga dieci anni»
I contratti a termine degli insegnanti reiterati oltre tre anni sono illegittimi e i precari che hanno superato i 36 mesi di servizio devono essere assunti e risarciti. L’ha stabilito la Corte di giustizia europea lo scorso 26 novembre con una sentenza storica attesa e destinata a fare giurisprudenza. Il verdetto interessa tra i 250 e i 300mila docenti precari italiani, tutti in cattedra da più di tre anni, e circa 320 tra prof e Ata che lavorano nelle scuole della provincia di Latina e hanno presentato ricorso con il sostegno della Gilda Insegnanti. Per i giudici di Lussemburgo la normativa italiana è contraria al diritto dell’Unione e il rinnovo illimitato dei contratti a tempo determinato per soddisfare esigenze quali la copertura di posti vacanti non è giustificato. Tutti questi precari potranno ora dare seguito alla loro azione legale rivolgendosi a un tribunale del lavoro e, alla luce della sentenza e di un’interpretazione vincolante per tutti i giudici, potranno facilmente ottenere la stabilizzazione oltre al risarcimento del danno per abuso dei contratti a termine e per il mancato riconoscimento degli scatti d’anzianità. Dalla Gilda di Latina si dicono soddisfatti e determinati a portare avanti i ricorsi offrendo patrocinio agli iscritti al sindacato. «È stata una battaglia lunga, partita dieci anni fa anche sul territorio pontino con l’assistenza dell’avvocato Agostini – commenta Patrizia Giovannini, coordinatrice provinciale della Gilda – una battaglia in cui nessuno ha creduto se non nel momento in cui sono arrivate le prime vittorie nelle singole province per quanto riguarda il risarcimento del danno e le prime avvisaglie di vittoria rispetto alla stabilizzazione a livello europeo. Adesso che la Corte ha decretato che chi ha un’anzianità di lavoro superiore ai tre anni non potrà più avere contratti a tempo determinato tutti rivendicano la paternità di un piano d’azione legale che è stato il nostro sindacato ad avviare e per cui sempre la Gilda ha mantenuto in dieci anni di attese il sostegno gratuito». Entro la fine dell’anno saranno intraprese le iniziative giudiziarie per la stabilizzazione con la speranza che il governo, come annunciato con il piano di assunzioni di 148mila precari, dia rapidamente seguito alla sentenza dei giudici europei.
I contratti a termine degli insegnanti reiterati oltre tre anni sono illegittimi e i precari che hanno superato i 36 mesi di servizio devono essere assunti e risarciti. L’ha stabilito la Corte di giustizia europea lo scorso 26 novembre con una sentenza storica attesa e destinata a fare giurisprudenza. Il verdetto interessa tra i 250 e i 300mila docenti precari italiani, tutti in cattedra da più di tre anni, e circa 320 tra prof e Ata che lavorano nelle scuole della provincia di Latina e hanno presentato ricorso con il sostegno della Gilda Insegnanti. Per i giudici di Lussemburgo la normativa italiana è contraria al diritto dell’Unione e il rinnovo illimitato dei contratti a tempo determinato per soddisfare esigenze quali la copertura di posti vacanti non è giustificato. Tutti questi precari potranno ora dare seguito alla loro azione legale rivolgendosi a un tribunale del lavoro e, alla luce della sentenza e di un’interpretazione vincolante per tutti i giudici, potranno facilmente ottenere la stabilizzazione oltre al risarcimento del danno per abuso dei contratti a termine e per il mancato riconoscimento degli scatti d’anzianità. Dalla Gilda di Latina si dicono soddisfatti e determinati a portare avanti i ricorsi offrendo patrocinio agli iscritti al sindacato. «È stata una battaglia lunga, partita dieci anni fa anche sul territorio pontino con l’assistenza dell’avvocato Agostini – commenta Patrizia Giovannini, coordinatrice provinciale della Gilda – una battaglia in cui nessuno ha creduto se non nel momento in cui sono arrivate le prime vittorie nelle singole province per quanto riguarda il risarcimento del danno e le prime avvisaglie di vittoria rispetto alla stabilizzazione a livello europeo. Adesso che la Corte ha decretato che chi ha un’anzianità di lavoro superiore ai tre anni non potrà più avere contratti a tempo determinato tutti rivendicano la paternità di un piano d’azione legale che è stato il nostro sindacato ad avviare e per cui sempre la Gilda ha mantenuto in dieci anni di attese il sostegno gratuito». Entro la fine dell’anno saranno intraprese le iniziative giudiziarie per la stabilizzazione con la speranza che il governo, come annunciato con il piano di assunzioni di 148mila precari, dia rapidamente seguito alla sentenza dei giudici europei.
04/12/2014