Un altro mese così e le attività non possono fare altro che chiudere. Per capirlo basta entrare in un bar-tavola calda, situato solo qualche metro prima delle sbarre che impediscono il passaggio. I titolari spiegano a Il Caffè in che situazione si sono ritrovati. La loro attività si regge, chiaramente, sui tre milioni di persone che la strada collega. Per prendere una pausa dal viaggio e rifocillarsi si fermano prima di rimettersi in moto. Improvvisamente nessuno passa più su quel tratto di strada: la clientela è sparita insieme alla strada franata. Non è difficile immaginare lo stato d’animo dei gestori, costretti comunque ad ordinare un quantitativo di merce, a pagare i dipendenti e le bollette ma senza avere più un minimo di fatturato. «Siamo costretti ad acquistare comunque una decina di cornetti nell’eventualità che qualche cliente entri – spiega la titolare – e puntualmente restano tutti dietro al bancone». Per non parlare del fatto che le vacanze di Pasqua si avvicinano e sono tante le persone che si mettono in viaggio per raggiungere il litorale e trascorrere una bella giornata in spiaggia. Tutta questa fascia di potenziali clienti, che hanno sempre dato un po’ di respiro alle attività, quest’anno non ci sarà. Racconta la stessa storia il titolare del centro carni, meglio conosciuto come “mattatoio”, situato accanto. «Per venire da me i clienti dovrebbero fare un giro enorme e lasciano perdere». Parlando chiaramente: per quanto buona possa essere la merce, chi è che è disposto ad aumentare del più del doppio il tragitto per giungere a destinazione? Anche in questo caso si parla di chiusura dell’attività: picco in basso del fatturato, problemi a pagare i dipendenti e data di risoluzione del problema lontana.
Vicino anche un grande discount ed un negozio di prodotti di largo consumo: in questi casi circolano addirittura voci su una probabile cassa integrazione per i dipendenti. Giro d’affari crollato e perdite pesantissime anche per i benzinai lungo la strada, seppure un po’ più distanti. Si lamentano, oltre che del fatturato crollato, della sicurezza che manca. La Pontina è una strada regionale percorsa da automibilisti ad alta velocità, alcuni dei quali probabilmente poco informati, che non si aspettano di trovare la carreggiata chiusa al traffico. Non da meno i residenti: circa 50 famiglie chiedono che i lavori vengano effettuati nel più breve tempo possibile perché la situazione che vivono ora non è sicura. Stanno procedendo anche con la scrittura di una petizione. Come è possibile immaginare, tutti vogliono chiedere i danni.