Chiamarlo semplicemente “Sbarco di Anzio” è insomma non solo riduttivo, ma anche scorretto. mentre i Comuni di Anzio e Nettuno si preparano a ricordare l’evento con un programma di manifestazioni, ecco la storia di ciò che avvenne nel 1944.
La storia
Alle ore 2,45 del 22 gennaio 1944 al comando del generale John P. Lucas sbarcò sulla spiaggia del poligono di Nettuno il VI Corpo d’Armata Usa con la 3ª divisione fanteria. Era l’operazione Shingle.
Era buio, c’era brutto tempo. Migliaia di giovani arrivarono su quella spiaggia selvaggia, già dal 1888 terreno militare. Oltre le dune c’era il bosco di Foglino.
La popolazione sparita
Non si vedeva nulla: chi fece quella storica azione ricorda la paura di morire sotto l’attacco nemico. Della popolazione non v’era traccia. Né luci, cenni di vita. Il giorno prima gli americani avevano lanciato dei biglietti della grandezza di un dollaro, avvertendo dell’arrivo degli americani “così come fece Garibaldi”.
La gente evidentemente non aveva compreso che si trattava di una liberazione, più che di un assedio, e si rintanò nelle case in stile coprifuoco. Solo l’indomani, quando al porto di Anzio arrivarono numerosi reparti di Rangers, la fanteria ed i paracadutisti, ci si rese conto di chi fosse arrivato. Iniziò così uno dei momenti più controversi della II Guerra Mondiale.
La spiaggia dello Sbarco
Lo sbarco, insomma, fu in quella che nelle mappe militari venne identificata come X Ray Beach. Oggi quella spiaggia è rimasta nel perimetro del poligono militare di Nettuno, intatta come era 80 anni fa.
Avere la fortuna di poterla visitare significa tornare indietro nel tempo ed immaginare quel 22 gennaio 1944. Sul bagnasciuga c’è ancora una traccia dello sbarco. Un mezzo anfibio rimasto insabbiato e che nessuno ha mai provveduto a rimuovere. Affiora dall’acqua in maniera quasi impercettibile, come un monumento spontaneo al ricordo di quegli eventi che cambiarono il corso della storia.
Il programma delle celebrazioni
In occasione degli 80 anni dello Sbarco, dal 18 al 21 gennaio 2024 ci sarà un museo a cielo aperto sulla spiaggia di Nettuno, con l’esposizione di veicoli storici e riproposizione di scene di guerra con abiti d’epoca, oltre a visite guidate e conferenze. Non una “celebrazione” di un evento storico, ma la ricostruzione di un fatto che ha cambiato le sorti della seconda guerra mondiale.