Giallini-Schiavone, tra finzione e realtà
La storia narra le vicende del burbero vicequestore creato da Antonio Manzini con il romanzo “Le ossa parlano” che, nella trasposizione televisiva, è interpretato da Marco Giallini.
Una simbiosi tra l’attore e il personaggio di vicequestore con il loden, la sigaretta sempre accesa, la cagnolina e il lutto per la moglie. Un dolore che Giallini condivide con il personaggio come ha avuto modo di raccontare: “A 12 anni dalla sua morte, mia moglie è sempre accanto a me. Come succede a Rocco Schiavone”.
Le riprese a Nettuno
Le riprese sono previste per mercoledì 24 aprile tra le ore 14 e le 20 in via delle Grugnole, dove la strada sarà chiusa ad intermittenza, nel tratto compreso tra via Acciarella e la strada di accesso alla lottizzazione “Delfino”.
La serie, prodotta da Cross Productions, ha avuto ascolti straordinari anche oltreoceano. La quinta stagione di “Ice Cold Murders”, questo il titolo americano di Rocco Schiavone, è stata lanciata sulle piattaforme Usa con una premiere dedicata il 1 marzo scorso.
La nuova stagione di un successo internazionale
“Lunedì 11 marzo sono iniziate le riprese della sesta stagione di Rocco Schiavone – ha confermato all’Ansa Rosario Rinaldo, Ad di Cross Productions -.
Quest’anno siamo particolarmente orgogliosi di fare questo annuncio. La notizia, infatti, che Rocco continui ad essere acquistato negli Stati Uniti, oltre che in molti altri Paesi, è il segno del successo, non soltanto locale ma internazionale, di questa serie. Ringrazio tutti coloro che hanno contribuito a rendere possibile questo successo e, in particolare, Rai Fiction e Beta Film”.
La trama
Rocco Schiavone, un vicequestore della Polizia vedovo da molti anni, è stato trasferito per motivi disciplinari da Roma, sua città d’origine, ad Aosta.
Ritrovatosi catapultato in una realtà che mal sopporta, completamente diversa da quella in cui è sempre vissuto, Schiavone porta comunque avanti il suo lavoro investigando sui crimini che scombussolano l’apparentemente tranquillo capoluogo valdostano, ricorrendo sovente a metodi al limite della legalità.
Porta nel freddo nord la “romanità” che Giallini sa raffigurare perfettamente sia nei metodi di polizia che nei rapporti personali.
Presenza costante nella sua vita è il ricordo della mai dimenticata moglie Marina, che sotto forma di allucinazione ne riempie la quotidianità.
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