Castel Gandolfo, il parcheggio al lago per il momento non si fa
Così ha stabilito il Tribunale Amministrativo con ordinanza del 15 luglio. Un atto giudiziario che in sostanza non boccia né promuove le rimostranze dei 3 proprietari del terreno privato prescelto dal Comune per realizzare un nuovo parcheggio pubblico.
La decisione definitiva è stata difatti spostata a data da destinarsi, quindi per il momento l’area di sosta resterà privata.
Dopo l’udienza dello scorso 19 giugno, i giudici hanno difatti disposto “il rinvio della trattazione del presente giudizio” a data da destinarsi e definirsi in futuro.
Stop all’esproprio del Comune, almeno per il momento
I tre privati avevano richiesto l’annullamento della “deliberazione del Consiglio Comunale n.35 del 11 settembre 2023. Un documento con il quale il Comune di Castel Gandolfo ha approvato il “progetto di fattibilità tecnico – economico per la realizzazione di parcheggi a servizio della zona lago Albano di Castel Gandolfo. Con contestuale dichiarazione di pubblica utilità dell’opera”.
I ricorrenti sono proprietari di un appezzamento di terreno situato, per l’appunto, a Castel Gandolfo, in Via dei Pescatori.
I promotori del ricorso giudiziario hanno ricevuto dal Comune di Castel Gandolfo una comunicazione di avvio del procedimento di esproprio per pubblica utilità l’11 settembre 2023.
Le parole del Tribunale
“Nell’odierno giudizio – scrivono i giudici – i tre ricorrenti impugnano gli atti espropriativi lamentando l’omessa motivazione di osservazioni da loro presentate. Ed il contrasto con precedenti determinazioni della stessa Amministrazione intese a mantenere la particella di loro interesse come area di parcheggio privato.
Il Comune di Castel Gandolfo, costituitosi in giudizio, si oppone all’accoglimento del ricorso con articolate deduzioni”.
“Il 14 giugno – spiegano infine i giudici – i ricorrenti hanno chiesto il differimento della causa per poter consentire la valutazione di una diversa soluzione”. Tale richiesta è stata accolta.
Ma quale sarebbe questa “diversa soluzione”?
Forse i proprietari vogliono chiedere una somma maggiore come indennizzo. Oppure vogliono proporre loro stessi una soluzione alternativa, che li lasci proprietari degli attuali terreni. O magari vogliono soltanto prendere tempo.
Il rinvio del Tar a tempo indefinito non consente al momento di capire come evolverà questa storia.
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