L’Icomos, il comitato internazionale per monumenti e siti, aveva preannunciato l’esclusione, ma il Governo nazionale non ha inviato le controdeduzioni.
Una questione prettamente politica: non si voleva perdere altro tempo per il riconoscimento Unesco, il 60° per l’Italia che in questo modo ha superato la Cina, fermo a 59.
E l’annuncio, infatti, è arrivato proprio nei giorni del bilaterale Italia-Cina con la premier Giorgia Meloni in visita ufficiale a Pechino.
Deluso il presidente della Provincia di Latina Gerardo Stefanelli, che tanto si era speso per la candidatura:
«La decisione del Comitato internazionale di eliminare dal riconoscimento della Via Appia, come Patrimonio Unesco, del tratto che dai Colli romani attraversa tutta la pianura pontina fino a Terracina rappresenta una scelta incomprensibile, rispetto alla quale il Ministro della Cultura ed il Governo, avrebbero potuto e dovuto fare di più, presentando delle opportune controdeduzioni in sede di discussione della candidatura».
Le eccellenze escluse
La decisione di eliminare quel tratto ha comportato la perdita di altri elementi caratteristici e celebri della Via Appia:
lunghi lastricati, miliari ancora in posto, tagliate imponenti terrazzamenti, ponti tuttora in efficienza, elementi universalmente ricordati, come il lunghissimo rettifilo tra Roma e Terracina (oltre 90 km),
il Decennovium, il canale che fiancheggia l’Appia nella Pianura Pontina, alternativo alla strada nel viaggio come narra anche Orazio nella famosa Satira,
Tres Tabernae, la stazione di posta dove si fermò San Paolo per incontrare i cristiani che gli venivano incontro da Roma,
a da non dimenticare assolutamente anche l’antica Norba.
«Insomma – fa notare Stefanelli – un Governo che probabilmente non ha speso la dovuta attenzione rispetto a tale tematica, a testimonianza di una certa freddezza verso un dossier che fu pensato ed elaborato dai precedenti Governi e dal precedente Ministro Franceschini.
L’Amministrazione provinciale di Latina, nella sua opera di valorizzazione dell’Appia Regina Viarium continuerà a lavorare per tenere unito tutto il territorio provinciale nella considerazione che il tracciato sia un unicuum da considerare inscindibile».
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