Domenica 8 settembre si è tenuta a Sabaudia la cerimonia per il varo della Dragon Boat “Circe” organizzata dalla LILT – Lega Italiana Lotta contro i Tumori, Associazione Provinciale di Latina. La manifestazione si è tenuta in collaborazione con l’A.S.D. The Core Canottaggio, che ha ospitato l’evento, e il gruppo Donna Più LILT Latina.
Cos’è la Dragon Boat e perché è importante per le donne operate al seno
La Dragon Boat (o dragonboat) è una canoa a 20 rematori caratterizzata da una testa di drago posta sulla prua. Sulla Dragon Boat si pagaia seduti su assi di legno con una pagaia monopala. Oltre ai venti rematori, sono presenti anche un timoniere a poppa e un tamburino a prua per dare il ritmo di remata agli atleti.
La pratica del Dragon Boat per la riabilitazione delle donne operate di tumore al seno nasce nel 1996 da un’idea del medico statunitense, il Dr. Don Mckenzie. Tale pratica è giunta nel capoluogo pontino con la creazione del gruppo Donna Più LILT Latina.
Dal 2010 la disciplina è entrata regolarmente a far parte delle attività di riabilitazione, affiancandosi ai servizi ambulatoriali e assistenziali. L’associazione di Latina è tra le più attive in Italia nella pratica del Dragon Boat come terapia.
Le donne operate di tumore al seno pagaiando rinforzano la muscolatura. Questo le aiuta a recuperare gradualmente la forza dell’arto superiore, prevenendo anche la formazione di un linfedema, che si può sviluppare in seguito all’intervento. Il movimento ritmico della pagaia, infatti, determina una riduzione del ritorno linfatico al livello del braccio del lato operato La pratica di questo sport ha inoltre grandi benefici a livello cardiologico e incide positivamente sul metabolismo.
Da non sottovalutare inoltre è il beneficio psicologico della pratica sportiva. La riabilitazione post-operatoria nelle donne operate al seno vuole infatti essere una piena riabilitazione psico-fisica. La pratica della Dragon Boat è per le donne operate di tumore al seno un ponte verso la normalizzazione, come evidenzia Anna Maria De Cave, la responsabile delle attività Dragon Boat di Donna Più LILT Latina.
Nel tempo alcune delle donne operate al seno, che si sono costantemente allenate sul lago di Paola pagaiando su una Dragon Boat, sono diventate delle vere e proprie atlete, tanto da gareggiare in competizioni a livello nazionale.
Il varo della Dragon Boat “Circe” a Sabaudia
La nuova Dragon Boat del servizio di riabilitazione Donna Più LILT di Latina è stata battezzata “Circe”.
L”imbarcazione inaugurata a Sabaudia domenica 8 settembre è lunga oltre 12 metri. È caratterizzata da una testa di drago sulla prua e una coda di drago sulla poppa. Verrà utilizzata per ampliare le attività di riabilitazione psico-fisica per le donne operate di tumore al seno.
La cerimonia di varo della nuova imbarcazione si è aperta con la tradizionale benedizione del dragone a cura del parroco di Sabaudia, Don Massimo Castagna.
Il Sindaco di Latina Matilde Celentano non è potuta essere presente alla cerimonia per impegni precedentemente presi. A fare le sue veci è stata la consigliera Simona Mulè, che ha letto una lettera scritta dal Sindaco per l’occasione:
«Le iniziative della LILT sono tutte condivisibili e meritano di essere promosse sempre, anche a livello istituzionale. Da medico fisiatra conosco molto bene l’efficacia dell’attività di riabilitazione psico-fisica post-operatoria. Da donna, recentemente operata di tumore al seno, voglio esprimere la mia vicinanza a tutte le donne che stanno attraversando questa brutta esperienza, augurandogli di tornare al più presto ad una vita normale».
Annamaria Maracchioni, Assessore alla Sanità e alle Pari Opportunità del Comune di Sabaudia, ha portato i saluti del Sindaco Mosca, e ha colto l’occasione per annunciare che quest’anno, la cerimonia di apertura dell’OTTOBRE ROSA, il mese dedicato dalla LILT a livello nazionale alla prevenzione del tumore al seno, si terrà proprio a Sabaudia.
Presente anche il Comune di Cisterna di Latina nella persona dell’Assessore allo Sport Gaetana Capasso che ha annunciato l’apertura di una sede della LILT Latina anche a Cisterna.
Le testimonianze dirette delle “dragonesse”
Oltre agli interventi istituzionali, la giornata ha visto anche le toccanti testimonianze di Nunzia, Giuseppina, Anna, Maria Clementina, Maria Felicia, Maria Teresa, alcune delle “dragonesse” di DONNA PIU’ LILT, ognuna con una diversa storia alle spalle, ma accomunate dall’esperienza della malattia. Ne riportiamo di seguito alcuni stralci.
«Nel 2020 sono stata operata di tumore al seno, prima di allora avevo sentito parlare del Dragon Boat, ma non sapevo cosa fosse. Poi ho conosciuto Annamaria e da allora ho scoperto i benefici di questo sport, soprattutto mentali, e il piacere di stare bene, in gruppo, all’aria aperta».
«Il Dragon Boat mi ha letteralmente salvato la vita. La malattia mi ha fatto sprofondare nel buio più totale. Ero seguita da uno psicoterapeuta, ma facendo questa attività ho scoperto che erano più efficaci le uscite sul lago che le sedute di psicoanalisi».
«Questa disciplina mi ha affascinata sin da subito. C’è una combinazione straordinaria tra forza, sincronizzazione e spirito di squadra. Ogni colpo di pagaia è un battito del mio cuore e delle mie compagne, che rafforza il corpo e lo spirito, ed è fondamentale per stare bene».
«Questa disciplina permette di superare a livello non solo fisico ma anche psicologico la problematica che ci ha investito. Grazie a questo tipo di attività si riesce a superare quel senso di solitudine, disperazione e inadeguatezza causato dalla malattia».
«Nella nostra squadra ognuna aiuta l’altra, dove non arrivo io arriva la compagna. Non immaginavo che da un brutto male potesse nascere questa cosa così bella. Io mi metto alla prova ogni volta che salgo sul dragone e allora dico che ce la faccio, esisto, nonostante quello che ho passato».
«Io sono entrata a far parte del Dragon Boat lo scorso anno, dopo una mastectomia. Mi era crollato il mondo addosso. Mi hanno parlato di questa attività, ho preso tutte le mie forze, sono venuta a provare e da quel giorno ho ripreso a vivere grazie a loro».
I fiori nel lago per ricordare chi non ce l’ha fatta
La cerimonia si è conclusa con un giro sul lago sulle imbarcazioni Dragon Boat.
Le imbarcazioni si sono disposte a ventaglio per la tradizionale cerimonia dei fiori. Durante la toccante cerimonia sono stati lanciati fiori sull’acqua per ricordare tutte le donne che non hanno superato la malattia.
Leggi anche: A Latina si corre in pigiama: al via la Pigiama Run 2024 organizzata dalla LILT