La storia segreta ed emozionante delle antiche navi della Roma imperiale ripescate nel lago di Nemi con una operazione tecnica davvero incredibile, nel bel mezzo del Parco dei Castelli Romani, sono l’oggetto di uno speciale di Sky Tg24: potrà essere ascoltata nella puntata del podcast appena pubblicato, per collegarti clicca qui. (In alternativa, puoi usare anche quest’altro collegamento internet, clicca qui. )
“Questa storia – scrive il Museo Nazionale Scienza e Tecnologia Leonardo Da Vinci di Milano, che ha collaborato alla realizzazione dello speciale di Sky Tg24 – ci riguarda molto da vicino: tra i protagonisti c’è anche il fondatore del nostro Museo, Guido Ucelli. Dal 1928 al 1932 il piccolo lago di Nemi, vicino Roma, nei Castelli Romani, fu teatro di una delle più importanti imprese archeologiche del ‘900: il recupero di due grandi navi imperiali romane appartenute a Caligola che da secoli giacevano sul fondo del lago.
La ditta Riva e Calzoni
Per poterle raggiungere, fu necessario svuotare parzialmente il lago grazie alle idrovore della ditta Riva e Calzoni, di cui Ucelli era amministratore delegato. Furono ritrovati bronzi, marmi, mosaici, armi, monete, ma a colpire gli esperti furono soprattutto le soluzioni tecniche che rivoluzionarono le conoscenze sulla tecnica navale romana.
Navi cerimoniali
Ma perché si trovavano proprio lì due navi così grandi? Erano lunghe circa 100 metri, decisamente sproporzionate rispetto all’estensione del lago. Con ogni probabilità si trattava quindi di imbarcazioni cerimoniali, in linea con il carattere sacro del luogo che ospitava un santuario dedicato a Diana Aricina.Putroppo questa storia non ha un lieto fine: le navi andarono completamente distrutte in un incendio nel 1944.
Restano solo le fotografie
Ciò che resta sono le fotografie, le pubblicazioni e i preziosi documenti custoditi nell’archivio del Museo.
Se vuoi approfondire, ti segnaliamo che è appena uscito l’episodio “Le navi di Nemi” del #podcast Trafug’arte di John Pedeferri di SkyTG24, con il contributo di Paola Redemagni dell’archivio del Museo e di Pia Ucelli che, alla veneranda età di 101 anni, ha raccontato l’epica impresa del padre, per ascoltarlo, clicca qui”.