Ora il conto è salito a 1.300 euro e a pagare sarà la pubblica amministrazione. Ma quasi la metà dell’importo sarà addebitata al dipendente “indisciplinato” attraverso la decurtazione dallo stipendio.
Le multe riguardano infrazioni a Lanuvio (due rispettivamente da 600 e 480 euro), Fiumicino (da 163 euro) e Roma (88 euro) nel 2022.
La vicenda
La storia è questa. La società proprietaria dei veicoli concessi in comodato d’uso al Comune di Nettuno per il trasporto di persone con disabilità e fragilità ha notificato al Comune quattro verbali. I verbali hanno per oggetto delle sanzioni amministrative comminate per violazione di norme al Codice della Strada.
Lo stesso Codice della Strada prevede che il Comune, nella veste di persona giuridica, è obbligata in solido all’autore materiale della trasgressione al pagamento delle sanzioni amministrative inflitte. Successivamente si potrà esercitare il diritto di regresso “attraverso la decurtazione dagli emolumenti mensili dell’importo dovuto dal dipendente responsabile defalcato dalle somme dovute a titolo di interessi moratori medio tempore maturati per un importo di 521,67 euro”.
“Allo stato attuale occorre provvedere con solerzia al pagamento delle predette sanzioni irrogate, essendo trascorso notevole lasso di tempo dalla data della notifica dei verbali menzionati”. Così ha precisato il dirigente della determina di pagamento.
Sempre la determina evidenzia come “Nella data in cui le sopracitate sanzioni sono state elevate i veicoli interessati venivano utilizzati per lo svolgimento di regolare servizio da parte del conducente interessato”.
Chi deve pagare?
Cosa prevede Il Regolamento Comunale di Nettuno sull’uso dei mezzi comunali e le multe? Il regolamento dispone che, nel caso in cui il guidatore del veicolo comunale riceva una contravvenzione, “……non deve effettuare il pagamento dell’ammenda ma far redigere il sommario processo verbale di contravvenzione nel quale chiederà che sia annotato quanto egli riterrà giusto mettere in evidenza a conforto delle proprie affermazioni”.
“Non risulta acquisito agli atti dell’Ente il sommario processo verbale di contravvenzione indicato, funzionale a contestare l’an debeatur (locuzione latina che letteralmente significa “se sia dovuto”, ndr) delle sanzioni irrogate. Non sono ravvisabili, pertanto, dubbi circa la fondatezza e la successiva debenza delle contravvenzioni sollevate”.
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