Lo sostiene il consigliere comunale Vincenzo La Pegna, alla luce della commissione trasparenza di ieri mattina, che ha evidenziato come «la portata dell’errore commesso dall’allora primo cittadino Antonio Terra, appare come un clamoroso autogol da parte della presidente della commissione stessa, Luana Caporaso, che ricopriva un ruolo importante in quella maggioranza e siede oggi tra i banchi dell’opposizione».
«L’attuale maggioranza, attraverso l’esame della documentazione, ha chiaramente dimostrato la responsabilità politica e amministrativa del consigliere di opposizione nell’aver negato alla città di Aprilia la possibilità di un risarcimento per il disastro ambientale avvenuto sul territorio».
E ancora: «Durante la commissione chiesta dall’opposizione, è emerso chiaramente che pur essendo a conoscenza della data della prima udienza di quel processo sin dal mese di febbraio 2023, tanto da relazionarne in consiglio comunale, l’allora sindaco Antonio Terra non avrebbe dato mandato al legale dell’ente di presentarsi alla prima udienza del 15 maggio 2023 per poter presentare la richiesta di costituzione di parte civile, facendo inutilmente decorrere i termini entro i quali era possibile al Comune di Aprilia prendere parte a quel procedimento, trattandosi dell’ultima data utile ai sensi dell’articolo 335 del codice di procedura penale».
«Altrettanto grave – conclude – scaricare tutte le responsabilità sul responsabile dell’ufficio legale al quale nulla era stato riferito, né tantomeno suggerito dall’allora Sindaco in qualità di “controllore” ciò che doveva porre in essere in quei mesi antecedenti maggio 2023».