Proprio il Comune di Grottaferrata ha promosso di recente un Piano antenne dei telefonini etico e partecipato, sono coinvolte (anche se indirettamente) Castel Gandolfo e Pomezia. Ma andiamo per gradi.
La Wind 3 ha impugnato l’atto amministrativo con il quale l’Ufficio tecnico di Grottaferrata gli ha negato la possibilità di posizionare un nuovo traliccio di telefonia mobile in una zona centrale della città. Un traliccio che dovrebbe sorgere al posto di un precedente traliccio che necessità di essere rimosso a causa della decadenza della locazione. Il contenzioso risale al 2019, ma tra Covid e lungaggini varie è stato trattato solo ora.
Cos’è un Piano antenne?
Prima di tutto, è certamente utile ricordare che il Piano antenne comunale è lo strumento che, secondo la legge italiana, ha lo scopo di stabilire dove possono essere installate, ovviamente sul territorio di competenza municipale, nuove antenne e/o tralicci di telefonia mobile.
Parliamo di antenne e tralicci che servono, in sostanza, a inviare il segnale internet e gsm a cellulari, tablet e pc vari. Il Piano antenne serve a regolare anche il funzionamento e/o la modifica dei tralicci già esistenti e presenti sul territorio in vista, ad esempio, di un loro ampliamento/potenziamento (tipo la tecnologia 5G).
Le antenne vengono considerate, in Italia ed Europa, ormai da tempo, opere private. Ma di pubblica utilità, al pari delle condotte idriche, del gas e dei tralicci elettrici. Premesso tutto ciò, in ogni caso, per limitare la loro proliferazione ‘incontrollata’, lo Stato Italiano conferisce ai comuni un potere, un grosso potere.
Ossia quello di ‘modulare’ la loro presenza sul territorio, specie tenendo in conto la presenza di siti altamente sensibili per la cittadinanza, quali: ospedali, centri sanitari, asili, scuole, università, centri sportivi, centri di rilevanza religiosa, centri aggregativi pubblici, uffici comunali, etc etc. L’elenco è lungo.
Vodafone e Wind contro il Piano antenne dei telefonini di Grottaferrata
Tornando al coso recente: la Wind 3, ha chiesto l’annullamento “del provvedimento (…) con il quale il Dirigente del 1° Settore del Comune di Grottaferrata – così riportano i documenti che abbiamo potuto consultare – ha disposto diniego dell’istanza di autorizzazione.
Istanza presentata in data 23 agosto 019 da Wind Tre S.p.A. (…). Per la realizzazione di un nuovo impianto tecnologico di telecomunicazioni. Sostitutivo di quello in via Dusmet n.6 in corso di rimozione per finita locazione.
Da posizionare su lastrico solare dell’edificio sito in viale S. Nilo n.195 (codice sito RM327) in ragione di un presunto contrasto con “l’art.3 comma 17 del Regolamento per la tutela degli edifici e nuclei di interesse storico, architettonico o ambientale. Adottato con delibera di C.C. n.14 dell’11.7.2012 che prescrive il divieto di inserimento di antenne sulle facciate principali o prospicienti la via pubblica”. E comunque con l’art.3 del medesimo regolamento che prescrive interventi volti al risanamento conservativo”.
Il Tar del Lazio deciderà il 28 giugno 2024
“Visto che – si legge tra le carte – con istanza congiunta le parti (Comune di Grottaferrata e Wind 3 – in data 15 marzo 2024 hanno chiesto un rinvio della trattazione del presente giudizio.
Tenuto conto che risulta giunto a termine l’iter di adozione del nuovo Regolamento comunale per l’installazione di Impianti di TeleRadiocomunicazione. E del Piano comunale per la Localizzazione degli Impianti per la Telefonia Mobile, per effetto dell’adozione della D.G.C. di Grottaferrata 23 febbraio 2024”.
“Il Tribunale Amministrativo Regionale per il Lazio (Sezione Quinta Stralcio) rinvia all’udienza del 28 giugno 2024”.
Coinvolte Castel Gandolfo e Pomezia
La Vodafone Italia ha impugnato di recente, sempre al Tribunale Amministrativo del Lazio, il Piano antenne approvato all’inizio di dicembre scorso dal Comune di Grottaferrata, chiedendo non solo che venga annullato, ma anche che venga sospesa, con effetto immediato ed urgente, la sua validità.
La prossima e decisiva udienza è fissata per il 16 aprile. Così ha stabilito la quinta sezione-ter del Tar del Lazio lo scorso 12 marzo, con una ordinanza che lascia davvero impietriti. Il Comune avrà tempo fino al 4 aprile per presentare le sue osservazioni tecniche.
Tremano Pomezia e Castel Gandolfo
Ad essere ‘sotto attacco giudiziari’, però, non è solo Grottaferrata. Un Piano partecipato è stato promosso, di recente, anche dal comune di Castel Gandolfo, la città dei Papi (per leggere la notizia, clicca qui). Qualche azienda attaccherà anche il comune gandolfino? Al momento non ci risultano ricorsi pendenti.
Tra l’altro, anche il comune di Pomezia è alle prese con il Piano antenne comunale, visto che quello approvato nel 2019 dalla ex Giunta comunale è quasi tutto da rifare (per leggere la notizia, clicca qui).
Secondo i giudici del Tar, l’ex sindaco Adriano Zuccalà non avrebbe indicato correttamente i luoghi sensibili presenti sul territorio di Pomezia.
Quindi le aziende di telefonia mobile l’hanno spuntata, davanti ai giudici. Risultato? L’attuale sindaco pometino, Veronica Felici, dovrà ricostruirlo tutto d’accapo ed anche velocemente. Il 5 G incombe.
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