I dieci ragazzi destinatari del provvedimento, negli scorsi mesi si erano resi protagonisti di due diverse risse. Le risse erano state particolarmente violente, con lancio di sassi, di bottiglie, utilizzo di armi da taglio. In un caso addirittura esplosione di un colpo d’arma da fuoco.
La rissa a Sezze culminata con un colpo di arma da fuoco e il ferimento di una ragazza
Lo scorso mese di aprile infatti in un bar di Sezze una rissa era culminata in un colpo d’arma da fuoco. Lo sparo aveva colpito una ragazza che si trovava sul posto, ma estranea ai fatti. La ragazza, una ventenne, si trovava seduta ad un tavolino del bar quando era stata raggiunta da un colpo di pistola alla gamba. Trasportata al Goretti, era stata sottoposta ad intervento chirurgico per l’estrazione del proiettile.
I Carabinieri della Stazione di Sezze hanno portato avanti le indagini visionando le immagini di video sorveglianza e ascoltando vari testimoni. Questo ha permesso loro di identificare i protagonisti dei due distinti episodi avvenuti in due differenti bar della zona, locali che avevano tra l’altro subito danneggiamenti a causa delle risse.
La valutazione degli atti d’indagine ha consentito ai poliziotti della divisione Anticrimine della Questura di Latina di attivare i procedimenti amministrativi volti all’applicazione delle misure di prevenzione. Tali misure sono state notificate in questi giorni ad alcuni dei responsabili. Altri, di nazionalità straniera, sono risultati irreperibili. Per loro sono state attivate le procedure volte al rintraccio per la notifica delle misure emesse.
Per i 10 giovani scatta dunque il cosiddetto Daspo Urbano.
Il Daspo Urbano nei confronti dei 10 ragazzi prevede il divieto per la durata di 3 anni di frequentare locali pubblici o aperti al pubblico destinati alla somministrazione di alimenti e/o bevande quali pub, taverne, bar e ristoranti nonché locali di pubblico intrattenimento quali discoteche, locali notturni, ed affini ricadenti nel centro del Comune di Sezze.
In caso di violazione i destinatari rischiano la reclusione da 6 mesi a 2 anni e la multa da 10.000 a 24.000 euro.
Il Daspo Urbano
Il provvedimento di Daspo Urbano è un diretto discendente del DASPO vero e proprio (acronimo di Divieto di Accedere alle manifestazioni SPOrtive), nato per contrastare la violenza negli stadi e che impedisce a chi si macchia di violenza di accedere alle manifestazioni sportive.
Il Daspo Urbano è una misura che permette ai questori di vietare l’accesso a luoghi aperti al pubblico. È stato previsto per punire le condotte che si verificano nell’ambito di luoghi pubblici quali stazioni, istituti scolastici e universitari, aree museali, siti archeologici, complessi monumentali, aree adibite a verde pubblico e luoghi di interesse culturale o turistico. Sono inclusi anche i presidi sanitari e le zone che ospitano fiere, mercati e spettacoli.
Per arginare i sempre più frequenti casi di violenza in luoghi di incontro o svago, il Daspo Urbano è stato esteso anche al divieto di frequentazione dei locali della cosiddetta movida. In questo caso si parla di Daspo Willy. Le persone colpite da questo tipo particolare di misura non sono più ammesse nei locali e nei pubblici esercizi. È stato ribattezzato così in ricordo di Willy Monteiro, il giovane pestato e ucciso il 6 settembre 2020 a Colleferro.
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