L’obiettivo, spiega l’Assessore Vittorio Marchitti, è di “introdurre una coltura specializzata ed intensiva di Melograno per la successiva rivendita, principalmente nei mercati del centro-nord Italia e all’estero, puntando a una diversificazione del reddito agricolo nella zona dell’agro puntino”.
La coltivazione del Melograno è infatti una coltivazione integrativa alle colture tradizionali che stanno attraversando una profonda crisi e rappresenta una valida e profittevole alternativa per la nostra agricoltura. La coltura del Melograno è possibile solo nella fascia “mediterranea” o in condizioni climatiche analoghe e attualmente esistono solo pochi Paesi ove il Melograno sia coltivato in modo specializzato ed intensivo. La domanda sta registrando un trend in sensibile aumento, tanto che in Israele (Paese che ottiene i migliori riscontri commerciali) la superficie coltivata a Melograno ha superato i 2.000 ettari.
Non tutti sanno che il Melograno è un alimento molto più ricco di antiossidanti della frutta e della verdura che normalmente portiamo a tavola (di tre volte il mirtillo). Numerosi studi condotti negli ultimi anni hanno evidenziato come il Melograno, grazie alla cospicua presenza di antiossidanti, sia una pianta ricchissima di proprietà benefiche, tra cui: azione anticancerogena, benefici per la salute cardiovascolare, attività antibatterica ed antibiotica, utile contro il diabete, attività anti-artrite, disfunzioni dell’apparato sessuale maschile.
Durante il convegno, a cui interverranno esperti del settore (il prof. Ferdinando Cossio e il dott. Dino Bellussi) si parlerà di particolari tecniche colturali (studiate e messe a punto in Israele), di possibilità di sviluppo sul territorio, di investimenti e di profitti.