Qualcuno si chiederà: ma non venivano già celebrati matrimoni in ville e ristoranti? Certamente, ma erano ripetizioni di cerimonie già avvenute presso il Comune. Spesso all’insaputa degli stessi invitati. D’ora in poi non sarà più così.
Con un avviso che sarà pubblicato nei prossimi giorni sul sito internet istituzionale, il Comune darà la possibilità a coloro che hanno la proprietà o la concessione di tali location, di “candidarsi” a diventare luogo di celebrazione di matrimoni, che saranno poi autorizzati – una volta raccolte le domande – dalla giunta comunale.
Ci sono però delle caratteristiche ben precise: i proprietari dovranno “destinare, sotto forma di comodato d’uso gratuito, una porzione degli spazi di cui sono titolari, non inferiore a mq 25, preventivamente individuati in apposita cartografia – si legge nella delibera – con ragionevole carattere di continuità temporale, oltre ad indicare il periodo ed il tempo utile, non inferiore a un’ora durante il quale si impegnano a precludere detto spazio all’utenza estranea al rito nuziale ed infine il periodo di tempo di concessione dell’area a titolo di comodato gratuito, non inferiore a tre anni”.
Per la celebrazione del matrimonio civile in questi luoghi bisognerà pagare 400 euro al Comune. I novelli sposi non dovranno pagare ulteriori soldi al proprietario della location, fatta eccezione per l’eventuale fornitura di arredi, fiori e quant’altro.