La società ha immediatamente informato del ritrovamento la Sovrintendenza ai Beni archeologici del Lazio, che dopo il primo sopralluogo ha consentito alla ditta di proseguire i lavori per il cimitero in un altro punto del cantiere. Si tratta di una scoperta che ha lasciato stupefatti anche gli archeologi, dato che in quella zona non erano ancora mai stati rilevati insediamenti abitativi antichi. A questo punto bisognerà verificare per quanto si estende la strada romana appena riportata alla luce, e in seguito si valuterà come procedere.
Se, infatti, il tracciato dovesse essersi conservato e magari collegasse nuovi siti archeologici, attraverso un’opera di valorizzazione – che a quel punto coinvolgerebbe direttamente la Sovrintendenza – potrebbe essere possibile rendere il camposanto di via Strampelli (che tra l’altro già ospita la tomba di Franco Califano) uno dei primi esempi di cimitero-museo in Italia, magari utilizzando l’antica strada anche come via interna, per visitare i loculi.
Ma tutto ancora è in forse e dipende dalla rilevanza del ritrovamento fatto nelle campagne di Ardea. Nel caso in cui quello tirato fuori dagli operai sia l’unico tratto rimasto della via romana, infatti, è possibile che si decida di chiudere tutto e andare avanti con i lavori del cimitero. Un po’ come è già successo per le due tombe antiche scoperte ai piedi della rocca di Ardea solo la scorsa settimana: dato che i ladri di antiquariato hanno già depredato le due sepolture di tutti i loro tesori, e che dentro non è rimasto più nulla, sono state semplicemente richiuse e restituite allo scorrere del tempo.