L’uomo, nella sua denuncia, rappresentava di essere oramai vittima di quotidiani atti di persecuzione da parte di una donna, con la quale in passato aveva intrattenuto una relazione.
La donna, stando a quanto rappresentato, aveva iniziato a pretendere dall’imprenditore, in maniera costante e sotto la minaccia di rivelare la loro precedente relazione, somme di denaro, tanto da costringerlo a versare negli ultimi anni, tra i 20 ed i 30.000 euro.
I comportamenti vessatori, oltre che nei confronti del denunciante, si erano poi concentrati anche verso la figlia minorenne dell’uomo, non solo insultandola ma anche ponendo in essere un tentativo di investimento con un’autovettura.
Al rifiuto di continuare a pagare, l’indagata ha attuato tali comportamenti anche nei confronti degli altri familiari e collaboratori dell’imprenditore, arrivando ad inviare alla moglie e alla figlia dell’uomo dei file audio riproducenti i rapporti sessuali, che i due avevano avuto in passato.
Il Giudice incaricato, in accoglimento dell’istanza avanzata dalla Procura, ha firmato la misura restrittiva degli arresti domiciliari, eseguita dal personale del Commissariato.