Inizia così la lunga lettera che Antonella scrive a sua figlia Giulia Capraro, la ragazza di 17 anni che il 13 giugno scorso è morta a seguito di un incidente stradale in viale Buozzi mentre era diretta alla festa di fine anno scolastico al ristorante di Castel Gandolfo, vicino al lago. Avrebbe compiuto 18 anni il 3 luglio.
Giulia, del liceo Foscolo di Albano, classe IV G e residente a Marino, era a bordo di un’auto Renault Clio bianca insieme ad altri due amici: lo scontro è avvenuto con un’Audi Q5 guidata da un 55enne di Frascati. Giulia, sui sedili posteriori, è morta. Gli altri due che viaggiavano con lei sono stati invece trasferiti in ospedale in codice rosso. Tra loro c’è anche il fidanzato di Giulia, indagato per omicidio stradale: un atto dovuto, spiegano dalla procura.
Sono passati due mesi e la mamma di Giulia ha scritto un lungo post.
LA LETTERA
“In tutto questo dolore, che mi sta affogando perché è fatto dalle mie lacrime dove provo a galleggiare, da crisi, da urla, dal silenzio assordante, dal vuoto, più totale, da un non senso in ogni cosa, ho trovato delle persone che hanno passato e provato il mio stesso dolore e mi hanno aperto i loro cuori di macerie come è il mio.
Ho deciso di ricordare il secondo mese da quel tragico 13 giugno 2023 presso la Parrocchia S.Pietro Apostolo ad Albano, perché Don Daniel, che ti sarebbe piaciuto, perché proviene proprio da uno di quei posti dove tu saresti voluta andare a fare la giornalista in prima linea, è riuscito a sentire il mio dolore e sua eccellenza il vescovo Vincenzo Viva, che ringrazio pubblicamente, in via eccezionale, mi ha dato l’autorizzazione di affiggere i manifesti, anche se di domenica.
Anche se in me il tempo ha perso senso, a volte non mi sembra vero, né possibile, non vivo, né sopravvivo in questo tempo, dove tutto scorre, ma sono altrove con un cuore tra macerie e polvere di stelle”.
“DOLORE INNATURALE”
“Siamo tantissime mamme, troppe, desidero che non accada a nessun’altra mamma di provare questo dolore innaturale che fa perdere il senso di tutto il resto.
Per me sarebbe più semplice spegnermi, ma non posso, sia perché sarò per sempre la tua mamma, ed anche se per me giustizia non potrà mai essere fatta perché tu non ci sei più, sento l’obbligo morale di aiutare affinché nessun’ altra mamma provi questo dolore. Per sempre tua, con amore”.