Le famiglie pagavano in media una retta mensile di circa 1.000/1.500 euro per ricevere in cambio un trattamento da lager.
La casa-lager per anziani
L’attività investigativa condotta dal Gruppo di Latina “ha consentito di acquisire elementi probatori a carico della responsabile e coordinatrice dei servizi socio assistenziali erogati all’interno della struttura”, fanno sapere le fiamme gialle in una nota, per il “trattamento” riservato agli anziani ospiti, costretti a vivere in uno stato di costante soggezione e paura, oltre che di disagio psico-fisico.
Numerose le condotte di maltrattamento poste in essere in danno delle persone psicologicamente fragili, disabili ed indifese, costrette a regime di vita vessatorio e mortificante, oggetto di continue ingiurie e minacce, nonché di violenze fisiche (schiaffi, spinte, strattonamenti) e verbali, con offese ed insulti.
Ai poveretti venivano somministrati farmaci in modo superficiale e non aderente alla corretta terapia, invertendo talvolta i programmi terapeutici “al fine di tacitare i degenti”, oppure “la minaccia di essere legati e strattonati al fine di far cessare le lamentele, o ancora, il disinteresse per le richieste di soddisfacimento di bisogni primari ed essenziali, quali l’alimentazione, la necessità di essere lavati o di usufruire dei servizi igienici”, scrivono ancora i finanzieri.
La responsabile e coordinatrice dei servizi socio-assistenziali, 50enne oggi impiegata in altra struttura socio-assistenziale, è finita in manette.
LEGGI ANCHE
Nella casa di riposo abusiva degrado e rifiuti. L’ordinanza: deve chiudere