I 7 nuovi immobili dovrebbero sorgere in una zona tra via degli Ulivi e via dei Platani.
L’autorizzazione paesaggistica della Regione Lazio porta la data del 18 giugno scorso, ma è stata resa pubblica solo ora.
Quello della Regione Lazio, in realtà, è un SÌ anche se per il momento solo parziale. Vale a dire relativo solo alla “esecuzione – così spiega la stessa Regione Lazio nella sua autorizzazione – delle opere di Urbanizzazione Primaria funzionale al Piano Integrato Edilizio denominato “Gli Ulivi” – Via degli Ulivi – Via dei Platani”.
Vale a dire che potranno essere realizzate solo: fogne, illuminazione e marciapiedi, più rete elettrica, internet, gas e acqua. Punto. I servizi primari. Ma, è evidente, con il fine di una successiva lottizzazione edilizia. Altrimenti quale altro possibile scopo avrebbero tali opere?
Castel Gandolfo, 7 ville di lusso su area vincolata
Sarà onere poi del Comune di Castel Gandolfo, successivamente, così scrive sempre la Regione Lazio, di fare tutte le ulteriori verifiche del caso prima di rilasciare il permesso di costruire definitivo. Vero preludio all’arrivo delle ruspe ed all’inizio del cantiere.
“Il Comune – scrive difatti la Regione nel suo via libera alle opere di urbanizzazione – prima del rilascio del titolo abilitativo edilizio (…) deve accertare la conformità urbanistico-edilizia delle opere alle vigenti norme urbanistiche ed edilizie e a quelle che disciplinano vincoli di altra natura.
Il Comune deve inoltre verificare nel caso di presenza di gravami di usi civici o diritti collettivi sull’area interessata dall’intervento l’applicazione delle disposizioni che disciplinano l’istituto”.
L’area è vincolata, situata a due passi dal locale campo da golf. Da qui si può ammirare, in tutta la sua magnificenza, il borgo storico gandolfino.
Il vincolo a Castel Gandolfo è chiaro
Che l’area dove si vuole costruire a Castel Gandolfo risulti vincolata lo ammettono anche i proponenti il progetto delle 7 ville di lusso, che scrivono:
“I lotti d’intervento ricadono in un’area di notevole interesse pubblico ai sensi dell’art. 136 D.Lgs 42/04 lett. C, d; denominata La Campagna Romana tra la Via Nettunense e l’Agro Romano”.
Il vincolo è quello Paesaggistico dei Castelli Romani che abbraccia 1400 ettari ‘spalmati’ su tre comuni: Marino, Castel Gandolfo ed Albano.
Vincolo approvato il 20 marzo 2020 e finito sulla Gazzetta ufficiale n. 88 del 2 aprile 2020.
Come si vede dalla mappa, è al centro, sullll’area non colorata, su cui insiste il Vincolo Paesaggistico per i Castelli Romani, che dovrebbero sorgere le 7 nuove ville.
Costruire? Sì, ma solo se c’è “Interesse pubblico”
La presenza del vincolo non si significa in assoluto che in quell’area sia vietato costruire, ma la possibilità di farlo passa per una “via molto stretta”.
Il motivo principale che potrebbe convincere il Comune di Castel Gandolfo ad autorizzare una costruzione è quello della presenza nel progetto di un eventuale “interesse pubblico”.
Costruire 7 villette di lusso non è certo interesse pubblico. Ecco allora che i richiedenti hanno inserito nel progetto anche un’area verde e una zona parcheggi, oltre alle opere di urbanizzazione, che però sono funzionali più alle villette stessa che ad un interesse pubblico.
Ora occhi puntati sul Comune di Castel Gandolfo
La parziale autorizzazione concessa dalla Regione Lazio contiene parole piuttosto ‘sibilline’, perché rimanda completamente al Comune di Castel Gandolfo l’onere di fare gli accertamenti se si possa costruire o no, ma lo mette in guardia intendendo che queste valutazioni vengano fatte con molta attenzione.
Per quello che abbiamo potuto vedere noi fino a questo momento, un piccolo parco e un’area parcheggio ci sembra proprio un po’ poco come moneta di scambio coi cittadini castellani per edificare 7 villette di lusso. E il Comune deve fare le veci dei cittadini non gli interessi privati.
È abbastanza facile prevedere anche che se tale progetto fosse così approvato, quantomeno si muoverebbero gruppi ambientalisti, da sempre contrari alla cementificazione del territorio dei Castelli Romani, e magari anche la Soprintendenza di Roma, ancor più in presenza di un progetto come questo, dove (ribadiamo a nostro personalissimo giudizio) non si vede proprio l’interesse pubblico.
I dettagli del progetto
“Il richiedente – si legge nel progetto – è […omissis della redazione…] , in quanto Presidente del Consorzio Volontario “Gli Ulivi”. Le Opere per la quale si richiede Parere favorevole Paesaggistico consistono in Opere di Urbanizzazione correlate a Lotto di terreno per la realizzazione di Edifici residenziali.
Tali opere avranno carattere permanente e la designazione d’uso sarà residenziale. Ad oggi il suolo ove ricadono le particelle risulta avere un uso agricolo, caratterizzato da alberi di Ulivi. Il Contesto Paesaggistico è Area Urbana e la morfologia del terreno è caratterizzata da un leggero declivio.
Secondo i costruttori
Le Opere per la quale si richiede Parere favorevole sono desinate a terreni ubicati nel Comune di Castel Gandolfo, precisamente si sviluppano lungo Via degli Ulivi e Via dei Platani.
I lotti d’intervento ricadono in un’area di notevole interesse pubblico ai sensi dell’art. 136 D.Lgs 42/04 lett. C, d; denominata “La Campagna Romana tra la Via Nettunense e l’Agro Romano”. I lotti inoltre non ricadono in aree tutelate per legge ai sensi dell’art. 142 D.Lgs. 42/04.
Il terreno risulta avere un leggero declivio che si sviluppa partendo dalla Via Nettunense, dalla
quale si accede da Via degli Ulivi e da Via dei Platani, si eleva verso est fino a raggiungere la p.lla
1410, parte con altezza maggiore di tutto il comparto.
L’area è caratterizzata da alberi di Ulivo, le particelle dei lotti risultano visivamente separate da
recinzioni composte da paletti e rete e le strade per accedere agli appezzamenti di terreno sono in
buono stato di conservazione.
Le caratteristiche geomorfologiche dell’area non presentano difficoltà per la realizzazione delle
opere di urbanizzazione primaria e per l’edificazione.
L’obiettivo della progettazione sarà centrato su due aspetti principali:
1) Particolare attenzione sarà data all’impiantistica nel sottosuolo attraverso soluzioni volte a facilitare tute le operazioni di manutenzione, rinnovo, sostituzione ed ampliamento degli impianti a rete (rete idrica, elettrica, telecomunicazioni e di pubblica illuminazione).
2) La progettazione delle urbanizzazioni di superficie sarà finalizzata a caratterizzare gli spazi pubblici, la viabilità e le aree di verde attrezzato attraverso l’uso di materiali che si differenzieranno nella superficie, nei colori e nel disegno.
3) Altro punto di attenzione sarà quello di ridurre la impermeabilità dei suoli al fine di mitigare l’impatto ambientale derivato dal nuovo insediamento abitativo.
La progettazione dovrà verificare e adottare:
Sistemi di infiltrazioni di acque meteoriche nel sottosuolo. Sistemi di recupero, stoccaggio e riutilizzo delle acque meteoriche per lavaggi ed innaffiamento.
Questo permetterà di ridurre gli effetti negativi dovuti al dilavamento e alla velocità di scorrimento dei flussi nella rete fognaria.
Per l’urbanizzazione Primaria è prevista la realizzazione delle sotto indicate opere Viabilità – Strade e Marciapiedi. Fognature. Pubblica Illuminazione. Energia elettrica. Telecomunicazioni. Area verde Pubblica, Parcheggi Pubblici e Aree Verdi Private. Recinzione e Opere Metalliche”.
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