I costi per i viaggi d’istruzione sono aumentati così tanto da creare una vera e propria spaccatura all’interno delle classi tra studenti che possono permettersi di partecipare e studenti che sono costretti a rinunciarvi.
Una scuola di Latina, ad esempio, ha chiesto alle famiglie degli studenti 650 euro per un viaggio a Madrid. E per uno stage linguistico di una settimana si arrivanno a sfiorare i 1.000 euro, soprattutto a causa dell’uscite del Regno Unito dalla Comunità europea.
Molte altre scuole hanno deciso di individuare mete nazionali così da poter contenere i costi, con l’intento di provare a non escludere nessun alunno dal viaggio di istruzione, mentre altri istituti per ovviare al rincaro dei prezzi hanno deciso di ridurre i giorni di soggiorno. Alcuni licei, infine, hanno messo a disposizione delle famiglie un «fondo di solidarietà» per sostenere la partecipazione degli studenti alle iniziative didattiche.
COSTO GITE SCOLASTICHE PROIBITIVO
Secondo l’Anp Lazio, un viaggio di istruzione della durata tra i 3 e i 5 giorni può costare dai 350 ai 650 euro, a seconda che la meta sia italiana o estera; a incidere sul costo finale sono in particolare l’aumento dei prezzi degli aerei, dei trasporti in generale e degli hotel.
La deputata di Alleanza Verdi e Sinistra Elisabetta Piccolotti ha presentato una interrogazione parlamentare in cui chiede l’intervento dello Stato: «Negare a chi non ha sufficienti mezzi economici un’attività che è parte del percorso formativo rappresenta una insopportabile ingiustizia, come se avere modeste possibilità economiche sia una colpa di cui i ragazzi debbano farsi carico persino dentro le aule scolastiche, rimanendo esclusi dall’esperienza più bella del gruppo classe», Anche perché «i viaggi di istruzione rappresentano per molti la prima esperienza all’estero, il primo viaggio in autonomia dalla famiglia».
SERVE L’AIUTO DEL MINISTERO
«Nonostante gli sforzi degli istituti, aiutare tutti diventa impossibile senza un intervento del Ministero a supporto delle famiglie che garantisca a tutte e tutti il diritto allo studio anche attraverso la partecipazione al viaggio di istruzione». «Un genitore su due sarebbe impossibilitato ad affrontare la spesa per il viaggio di istruzione, i cui costi sono aumentati mediamente del 20 per cento, con la conseguenza che una tale esperienza culturale, formativa, di aggregazione e di crescita, si sta trasformando di fatto in un lusso appannaggio di poche famiglie, dal momento che per i nuclei familiari a medio e basso reddito quella per il viaggio di istruzione è diventata una spesa proibitiva».
La parlamentare ha chiesto al ministro dell’Istruzione «quali urgenti iniziative, anche di carattere normativo, intende assumere affinché venga prevista l’istituzione di un fondo destinato ad aiutare le famiglie in difficoltà a sostenere i costi per i viaggi di istruzione e le gite»
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