La tenuta comprende vari immobili di pregio tra i quali la storica fabbrica di cioccolato dei Trappisti, l’abbazia, la seicentesca Villa della Sirena, oltre ad altri immobili ‘minori’, infine vigneti ed uliveti a perdita d’occhio.
Il futuro della Tenuta è avvolto dal silenzio
Nelle ultime settimane, a cavallo delle festività natalizie, sono proseguite le complesse trattative relative alla vendita della tenuta, come da noi ricostruito in una serie di articoli (leggi: primo, secondo, terzo e quarto). A queste complesse trattative sono seguiti anche incontri istituzionali giunti fin dentro la sede della casa comunale di Marino, a palazzo Colonna.
Parole, ma nessun atto concreto
Solo parole. Ma al di là delle tante parole e dei tanti buoni propositi, alle trattative imprenditoriali ed agli incontri istituzionali non sono seguiti, poi, atti concreti. Le parti in causa, certo, sono molte.
Prima di tutto la gentile e rinomata Congregazione dei Monaci Trappisti, poi niente meno che il Vaticano, poi ancora il Ministero dei Beni Culturali e la sua ‘costola’ operativa a livello territoriale, ossia la Soprintendenza dell’area sud di Roma.
Poi c’è anche il Comune di Marino. Infine, per ultimi, gli imprenditori intenzionati all’acquisto della tenuta. Se da una parte sembra scongiurato, per fortuna, il rischio che l’area diventi preda di speculatori immobiliari senza scrupoli.
Dall’altra l’incertezza investe ancora un aspetto assolutamente centrale dell’intera storia della tenuta e, insieme ad essa, dei Castelli Romani.
Ricetta ultracentenaria e fabbrica di cioccolato
Che fine faranno il cioccolato dei Trappisti e la storica fabbrica situata nella tenuta? Difatti all’interno della Tenuta dei Trappisti è nata e si è poi sviluppata la tradizione del famoso cioccolato dei Trappisti, una vera eccellenza locale e nazionale del settore cioccolatiero.
Il cioccolato dei Trappisti viene realizzato ancora oggi con la ricetta ultracentenaria, con materie prime d’eccellenza, e con un procedimento molto lento che prevede l’utilizzo di macchinari (tra i quali la rarissima macina a pietra) che risalgono agli anni ‘20 del ‘900.
Che fine farà la storica e unica ricetta del cioccolato trappista? Che fine farà la storica fabbrica di cioccolato situata all’interno della tenuta, a ridosso dall’abbazia e della seicentesca Villa della Sirena? Che fine faranno i macchinari degli anni ‘20 del ‘900 ancora perfettamente funzionanti, situati al suo interno? Nella tenuta verrà ancora prodotto e venduto il cioccolato Trappista?
Speriamo che sulla Tenuta torni a risplendere il sole
Abbiamo anche tentato di contattare più volte la proprietà del Cioccolato dei Trappisti, ma senza esito purtroppo. Nessuno, come detto in apertura, può ancora dirlo con certezza. La nebbia avvolge ancora questo importante pezzo di storia della tenuta dei Trappisti e dei Castelli Romani, ma non solo.
Il nostro auspicio è che sul futuro della tenuta e del cioccolato dei Trappisti torni presto a risplendere forte il sole. È solo questo ciò che ci auguriamo, prima che cominci la primavera.
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