Un contributo che, senza alcuna decurtazione, copre le annualità dal 2005 al 2018 e le annualità maturate nelle more del giudizio fino alla data della sentenza. Dopo 20 anni di cause sembrava essere arrivata la svolta a favore di Latina.
Il Governo fa ricorso contro Latina
E invece no! Perché il Governo ha fatto ricorso contro la decisione del tribunale.
La ragione è quantomeno assurda. Scrive nel ricorso l’Avvocato dello Stato Luca Ventrella:
“Va evidenziato che le somme al cui pagamento sono state condannate le amministrazioni appellanti hanno un valore complessivo superiore ai 27 milioni di euro oltre agli interessi correnti delle singole annualità”.
“Si tratta di un esborso di denaro proveniente dalle casse pubbliche indubbiamente ingente comportante un’esosa ed esorbitante spesa a carico dell’intera collettività a danno della quale, dall’esecuzione della sentenza, può derivare un concreto pregiudizio grave e irreparabile anche in relazione alla rilevante possibilità di insolvenza del Comune in caso di riforma della sentenza con conseguente obbligo di restituzione di quanto in ipotesi fosse erogato”.
Una richiesta che appare assurda nelle motivazioni.
Per il Governo i contribuenti di Latina sono di serie B
Quando il Governo ha deciso di costruire una centrale nucleare a Latina, ha stabilito lui stesso anche i ristori che spettavano al territorio che la ospita. Sono soldi che dovrebbero compensare tutto ciò di negativo che la centrale ha comportato al territorio pontino.
Un impegno preso nero su bianco. E ora non vuole pagare. Lui ha imposto quell’impianto e ora si tira indietro.
Il motivo è che 27 milioni di euro è una cifra troppo alta e comporterebbe problemi per le casse statali.
Come dire che vado al ristorante, vedo il menù, decido di prendere determinate cose a cui so che corrisponde poi un conto preciso. Quando arriva il conto, nessuna sorpresa, è la cifra che avevo calcolato. Però ora non voglio pagare, perché tale esborso comporterebbe un grave danno alle mie tasche.
Ma che razza di ragionamento è?
È un atteggiamento da bullo, da colui che è più forte e impone le proprie ingiustizie.
Dice il Governo che è un danno ai contribuenti. Ma perché, gli abitanti di Latina che aspettano quei soldi da decenni non sono anche loro contribuenti? Il vero danno sarebbe non pagare!
Motivazioni ridicole contro Latina
La seconda parte della motivazione sfiora poi l’assurdo, se non addirittura il ridicolo. Il Governo dice in pratica che i soldi a Latina non vanno dati perché se poi mai Latina fosse obbligata a restituirli non li avrebbe più.
Anche qui, siamo in pieno “bullismo”. Innanzitutto il Governo non spiega perché quei soldi che lui ha promesso a Latina, una volta dati, dovrebbero poi essere restituiti. In base a quale norma?
Il Governo vuol rimangiarsi la parola data?
Il Governo ha forse l’intenzione di cambiare la legge in maniera retroattiva ai danni delle località a cui spettano i ristorni nucleari? Forse il Governo ha intenzione di varare una legge che si rimangia gli impegni presi da più di mezzo secolo (e fino ad oggi ancora non rispettati)?
Se ne riparlerà il 10 settembre quando la questione verrà affrontata nelle aule di giustizia.
Nuove centrali nucleari, altre promesse da marinaio?
Ora, siamo obiettivi, con una magistratura realmente indipendente non ci sarebbero dubbi su quale possa essere l’esito di tale ricorso: Latina avrebbe senza dubbio i soldi che le spettano.
Ma quanto è indipendente la Magistratura? O quantomeno quel ‘ramo’ della Magistratura che dovrà decidere?
Purtroppo la storia d’Italia ci porta ad avere dei dubbi.
Intanto il Governo ha messo nel suo programma la costruzione di nuove centrali nucleari e naturalmente nel pacchetto sono compresi i pagamenti dei ristori ai territori che le installeranno.
Perché un Comune dovrebbe ora fidarsi di una promessa che il Governo ha già fatto e sta dimostrando di non voler mantenere?
Intanto Latina continua a non vedere neanche un euro di quanto gli è dovuto per legge.
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