Paolo D’Attilio ieri ha incontrato i dirigenti e il comandante del reparto territoriale dei carabinieri Paolo Guida per un confronto.
La grave accusa al sindaco di Aprilia
Emergono intanto dettagli sulla relazione della Direzione Distrettuale Antimafia della Capitale sulla doppia operazione ad Aprilia e Roma che ha portato all’arresto di 23 persone nel primo caso e 18 nell’altro: emerge che Lanfranco Principi era da considerare «il referente politico di una cosca mafiosa».
Si legge nella relazione della DIA:
«In questo scenario, del resto, il ruolo dell’Antolini Marco (imprenditore, ndr) appare ancor più peculiare diventando un vero e proprio ghostwriter della campagna elettorale di Lanfranco Principi»
Nella conversazione del 19 aprile 2018, nel corso della quale Marco Antolini «rimproverava aspramente Principi» per «aver saputo che ‘Luigino’ e ‘lo strillone’ (soprannome con il quale ad Aprilia è noto l’imprenditore Urbano Tesei ndr) lo stavano indicando quale candidato che avrebbe ricevuto un incarico importante (testualmente “uno come Luigino come può andare a dire e … e un incarico importante già.. ha dato a te, gliel’hai detto te?)».
Un «profilo basso»
«A nulla valgono i tentativi di giustificazione del Principi che riconduce tutto ad un’iniziativa di Antonio Terra, candidato e sindaco uscente. Antolini, infatti, senza averne alcun titolo, se non quello espresso dalla sua forza intimidatrice, contesta aspramente questa scelta e intima a Principi di avvertire “Luigino” e “lo strillone” che se avessero persistito nel loro atteggiamento sarebbe passato alle vie di fatto». Questo perché Principi doveva tenere un profilo basso, per non attirare troppo su di sé l’attenzione.
Nella relazione si parla anche della forza intimidatrice verso le attività commerciali. Una situazione davvero grave.
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