Ma dopo 10 giorni nessuno l’ha ancora rimosse. Il Comune ha ora imposto ai 2 proprietari dell’area di provvedere entro 30 giorni.
È questo, in soldoni, quanto scrive il Comune di Castel Gandolfo nell’ordinanza n. 123 del 30 agosto.
Nel municipio gandolfino un grave incendio lo scorso 21 agosto ha distrutto circa 5mila metri quadrati di terreno adiacente la via Nettunense, in zona Pavona Laghetto, a due passi da via degli Ulivi.
Le fiamme divampate in una grossa area privata hanno distrutto anche due baracche. Inoltre, due pini situati sullo stesso terreno adiacente alla Nettunense rischiano di crollare sulla via Nettunense dopo essere andati a fuoco.
Castel Gandolfo, bruciano 2 baracche con amianto
A distanza di dieci giorni dall’incendio, quindi, le due baracche contenenti eternit, noto per contenere amianto, non sono state ancora rimosse. E i pini sono ancora in uno stato di indeterminatezza che lascia la comunità in uno stato di allarme.
L’incendio, che si è sviluppato in una zona già classificata come bene paesaggistico di notevole interesse pubblico, ha richiesto l’intervento di diverse squadre dei Vigili del Fuoco.
Durante il sopralluogo effettuato dall’A.S.L. Roma 6 il giorno successivo alle fiamme, il 22 agosto, è stata confermata la presenza di materiali contenenti amianto nelle coperture delle baracche incendiate.
Questo ha sollevato la necessità di una bonifica urgente dell’area, dato il rischio elevato di dispersione di fibre di amianto, altamente dannose per la salute.
Ma dopo 10 giorni nessuno l’ha ancora rimosse
Nonostante le reiterate segnalazioni del Comune, ad oggi 31 agosto non sono stati avviati i lavori di messa in sicurezza e rimozione dei materiali pericolosi.
L’ordinanza comunale emanata a seguito dell’incendio impone ai proprietari dell’area, i signori B. P. e B. A. M. (nomi rimossi dall’editore, ma contenuti nell’ordinanza comunale, ndr), di procedere immediatamente con la pulizia e la manutenzione del terreno, la verifica della stabilità degli alberi danneggiati e, soprattutto, la caratterizzazione e la rimozione dell’amianto.
La responsabilità dei proprietari, tuttavia, non si limita alla semplice rimozione dell’amianto. Devono infatti incaricare tecnici specializzati per eseguire le analisi necessarie e presentare una relazione tecnica dettagliata sia al Comune che agli enti coinvolti.
Solo con il parere favorevole della A.S.L. sarà possibile procedere alla bonifica, la cui esecuzione deve avvenire nel rispetto delle normative vigenti.
Il mancato rispetto dei termini imposti dall’ordinanza potrebbe comportare l’intervento d’ufficio da parte del Comune, con conseguenti sanzioni amministrative e il recupero delle spese dai proprietari inadempienti.
L’inerzia nell’affrontare questa emergenza ambientale solleva serie preoccupazioni non solo per la salute pubblica, ma anche per l’integrità del paesaggio locale.
La situazione richiede un intervento tempestivo per evitare ulteriori danni e per ristabilire la sicurezza nell’area, garantendo che le normative ambientali siano rigorosamente rispettate.
Il Comune concede 30 giorni ai proprietari per provvedere alla bonifica
Il Comune di Castel Gandolfo ha chiesto testualmente ai 2 proprietari del terreno di:
“Verificare la pericolosità dei pini ricadenti su porzione di area privata prospicente via Nettunense, mediante il conferimento di apposito incarico a libero professionista abilitato.
Con lo scopo di produrre una relazione tecnica che contenga la descrizione dello stato delle alberature danneggiate dal fuoco e atta a verificare la compatibilità di tale stato con l’incolumità pubblica, nonché gli interventi tecnici da porre in essere per l’eventuale messa in sicurezza”.
Inoltre, sempre il Comune, ha chiesto ai proprietari anche di: “Attivarsi presso l’A.S.L. Roma 6, Dipartimento di prevenzione, servizio Igiene e sanità pubblica, presentando una relazione tecnica da sottoscriversi da tecnico abilitato, relazione comprendente la caratterizzazione delle coperture dei fabbricati che insistono nell’area.
Con lo scopo di ottenere il parere tecnico di competenza, per la valutazione del rischio per la salute (c.d. indice di esposizione) e della tipologia di interventi necessari da porre in essere. Ad eseguire, successivamente all’ottenimento del parere dell’A.S.L. Roma 6, le eventuali operazioni di bonifica dell’amianto”.
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