Nel servizio andato in onda il 27 settembre su Canale 5 si vede un indiano che parla di circa settemila indiani che avrebbero usufruito di questo particolare “beneficio” nell’autoscuola apriliana. “Lui prende 6mila euro a persona” riferisce l’interlocutore straniero nel servizio.
Poi, sempre nel servizio viene ripreso Giordani mentre spiega a un interlocutore come prende la patente. Una montatura fatta ad arte di discorsi differenti», tuona spiega l’imprenditore apriliano, ex consigliere comunale di Ardea e già consigliere provinciale di Roma.
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«Una montatura ad arte»
«Mi era stato chiesto un preventivo per due patenti “cqc” (quelle per i mezzi pesanti, ndr), il prezzo appunto era seimila euro. Ma non c’entrava nulla con la storia degli indiani, anzi spiegavo all’interlocutore che per avere la patente bisogna conoscere i segnali stradali a menadito e parlare l’italiano. Spiegavo anche all’interlocutore lo scandalo delle patenti su cui è in corso un’inchiesta in tutta Italia, facendogli vedere un video».
«Un grosso equivoco montato ad arte: sono esterrefatto per come sono stato trattato – dice ancora Mauro Giordani – mi difenderò nelle sedi opportune. Qui c’è tanta concorrenza, ma secondo me nessuna autoscuola ad Aprilia si presta a questo genere di cose. I cittadini indiani che vogliono conseguire la patente frequentano i corsi come tutti, c’è chi viene promosso e chi non supera l’esame».
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«Una calunnia, voglio le scuse in tv»
«Ogni sera facciamo lezione a 70 persone, abbiamo 28 auto e 10 mezzi pesanti per le prove pratiche, ci sono docenti e dipendenti che lavorano per noi, compresi i miei figli. Quanto è accaduto mi ha scosso profondamente, ma ho le spalle larghe e una storia personale e familiare da difendere».
E infine: «Abbiamo sempre aiutato la nostra comunità quando c’è stato bisogno, venendo incontro alle famiglie in difficoltà, abbiamo quasi 80 anni di storia alle spalle e abbiamo fatto conseguire la patente a intere generazioni di apriliani, quanto asserito è una calunnia e pretendo le scuse in tv, fermo restando che andrò dall’avvocato per fare i passi necessari».