La discarica di via Scrivia è stata fin dal 2012 dichiarata dal Piano regionale delle bonifiche del Lazio “ad altissima priorità“. Questo ci lascia intendere che la situazione è piuttosto preoccupante dal punto di vista ambientale. La vicinanza di falde acquifere e del Fosso della Moletta rende quella montagna di rifiuti sotterrati un vero pericolo.
Ora finalmente ci sono i soldi per la bonifica, ma per procedere bisogna avere il permesso delle società proprietarie del terreno: la GAL Gestione agricola latinense S.r.l. e la FRALES Società agricola S.r.l.
Il difficile accordo per la bonifica dell’ex discarica di Aprilia
In data 25 gennaio 2024 c’è stato l’accordo tra il Ministero dell’Ambiente, la Regione Lazio e il Comune di Aprilia. L’accordo prevede il cronoprogramma temporale per l’esecuzione degli interventi con scadenza al 31 marzo 2026.
Il Comune di Aprilia ha quindi sottoposto alle società proprietarie del terreno un accordo per far partire gli interventi di bonifica (leggi la bozza d’accordo per bonifica Sant’apollonia).
Ma la risposta della società Frales è arrivata durissima quanto inattesa, con la dichiarazione che la società “non intende sottostare ad alcuna intimazione di termini arbitrariamente dichiarati perentori […] nessun consenso è quindi prestato” (leggi l’intera risposta della Frales).
La Frales ha convocato a sua volta il Comune di Aprilia presso uno studio legale di Roma dove sottoporrà un testo di accordo da lei redatto. Come dire: la bonifica si fa, ma solo alle mie condizioni!
E quali sono queste condizioni dietro il preoccupante rifiuto?
Il vero motivo dello scontro ad Aprilia
Fino all’incontro dal notaio romano (se mai si farà) è difficile dirlo.
Qualcosa però possiamo ipotizzarlo, partendo da quanto scrive il Comune di Aprilia nella sua proposta d’accordo rifiutata:
“Sulle aree poste in adiacenza al sito orfano “S. Apollonia”, la Soc. “FRALES in data 05 dicembre 2022 ha presentato in Regione Lazio la richiesta finalizzata alla realizzazione ed esercizio di un impianto di discarica”.
Quindi la Frales vuole fare una nuova discarica vicino alla ex discarica che deve essere bonificata. Come dire, bonifichiamo l’area con i soldi pubblici, così un privato può farci i soldi con un’altra discarica.
In realtà la Frales parla di una disponibilità “ad affrontarne anche in parte e/o totalmente le spese” da parte di privati, citando un’altra società, la “vicina Paguro Srl”. Frales e Paguro sono società orbitanti nella galassia Fabio Altissimi, che insegue ormai da diversi anni il sogno di una discarica che possa completare il ciclo rifiuti della sua Rida Ambiente, importante società di lavorazione rifiuti nei pressi di Campoverde.
Superfluo dire che a tale soluzione si oppongono gli abitanti della zona di via Scrivia, preoccupati per le gravi ripercussioni ambientali e i gravissimi rischi per la salute connessi alla presenza del sito inquinante.
Contrari anche all’apertura di una eventuale futura discarica nella stessa zona.
Del resto se i problemi di falda e fosso c’erano per il vecchio impianto, perché non dovrebbero ripresentarsi col nuovo?
Il Comitato di cittadini di Aprilia
I cittadini della zona si sono anche organizzati in “Comitato spontaneo di via Scrivia”.
Il Comitato ha diffuso un comunicato in cui è contenuto un appello al Commissario prefettizio appena insediato a d Aprilia:
Confidiamo nel Commissario Paolo D’Attilio per la bonifica della discarica di Santa Apollonia.
Aprilia è invasa da un terremoto politico che non ci deve far perdere di vista le realtà che, al momento, rischiano di abbattersi sulla nostra Città.Come Comitato vogliamo mantenere attiva la coscienza degli Apriliani e, soprattutto, informare il nuovo Commissario sull’opera di Bonifica della Discarica di Santa Apollonia.
La ex discarica “Santa Apollonia” è stata operativa fino al 1987, estesa per 25 ettari, situata tra due fossi e a 30 metri dalla falda idrica. Per decenni ha ospitato i rifiuti urbani della città: la discarica fu chiusa perché ci si accorse che era troppo vicina al fosso della Moletta.
Negli anni ’90 fu disposto un piano per la bonifica di sei siti inquinati, tra cui anche questo, da 12 miliardi di lire, ma non fu mai realizzato, almeno in questa zona. Il danno ambientale non è mai stato verificato.
Ad ora per l’area di Sant’Apollonia sono stanziati, attraverso i fondi del piano nazionale di ripresa e resilienza, ben 14 milioni di euro, uno dei finanziamenti più grandi della Regione Lazio.
Non possiamo, per colpa di politici che le indagini mostrano piegati agli interessi di potere e denaro, perdere un occasione così importante di riqualificazione del nostro territorio, e confidiamo che Commissario dott. Paolo D’Attilio voglia portare avanti l’opera prevista dal PNRR.
Cogliamo l’occasione per augurargli buon lavoro.
Un problema politico, anzi ‘partitico’
Il problema infatti è che dopo il terremoto giudiziario-politico che ha portato all’arresto del sindaco di Aprilia Lanfranco Principi, bisognerà vedere cosa deciderà Il Commissario prefettizio subentrato.
Storicamente si può affermare che i commissari prefettizi sono un po’ meno sensibili all’opinione pubblica, del resto non devono mica vincere elezioni loro.
Vero è comunque che devono rispondere delle loro azioni al Prefetto e costui, a sua volta, deve rispondere al Governo. Quindi sempre di politica parliamo, anzi di partitica.
Quale sarà sul tema discarica di Sant’Apollonia la posizione del Governo, che trasmetterà al Prefetto di Latina, che trasmetterà al Commissario di Aprilia?
Peserà di più l’influenza del grande imprenditore, che vede in tutto ciò l’opportunità di risolvere un suo problema, o la filiera politica Governo-Regione-Comune sarà dalla parte dei residenti che chiedono la bonifica senza l’avvio di ulteriori impianti nella zona?
Oggi comanda il centrodestra, deciderà il centrodestra.
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