L’Aula della Camera ha infatti approvato con 162 si, 85 no e tre astenuti, la questione di fiducia posta dal Governo sul decreto recante disposizioni urgenti per le infrastrutture e gli investimenti di interesse strategico, La fiducia è stata votata su un pacchetto che comprendeva anche norme per il processo penale e in materia di sport.
Tra gli interventi previsti ce ne sono alcuni che riguardano il territorio a sud di Roma e della provincia di Latina. Si tratta di un passo in avanti fondamentale, perché si rischiava di far saltare definitivamente tutta l’operazione sull’autostrada Roma-Latina.
I fondi per la Cisterna Valmontone
Con questa votazione la Camera dei Deputati ha anche autorizzato i finanziamenti relativi alla realizzazione del collegamento autostradale Cisterna-Valmontone. Si parla di 393 milioni di euro per i lavori previsti nel periodo 2024-2034. Il collegamento dovrebbe unire l’autostrada A1 alla 148 Pontina, poi trasformata appunto in autostrada Roma-Latina.
Il problema espropri per la Roma-Latina
Il tempo limite per poter effettuare gli espropri relativi all’autostrada Roma-Latina e alla Bretella Cisterna-Valmontone era previsto per il 3 agosto 2024. Si rischiava quindi di non riuscire a completarli, vanificando 20 anni di iter burocratici superati con grandissime difficoltà.
Nella votazione alla Camera sono stati quindi prorogati al 3 agosto 2026 e al 10 dicembre 2026 i termini per l’adozione dei decreti di esproprio di cui alla dichiarazione di pubblica utilità riguardanti il completamento del collegamento intermodale Roma-Latina e autostradale Cisterna-Valmontone.
Senza questo provvedimento rischiava di saltare in particolare il progetto dell’autostrada Roma-Latina e con esso andavano persi anche i cento milioni di euro già spesi, visto che i precedenti decreti relativi agli espropri erano appunto in scadenza in questa settimana.
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Il caos per il Ponte sullo Stretto
Nella stessa votazione era contenuta anche una importante decisione relativa al progetto del Ponte sullo Stretto di Messina:
Per quanto riguarda il ponte sullo Stretto di Messina, sono state approvate norme rivolte a chiarire le modalità di approvazione degli atti aggiuntivi alla convenzione di concessione, ad aggiornare le modalità di approvazione del progetto esecutivo, ad esplicitare che il costo del progetto debba comunque risultare coerente con le risorse disponibili a legislazione vigente, a chiarire alcuni profili relativi alla variazione dei prezzi, a provvedere affinché la quantificazione dell’importo aggiornato del contratto con il contraente generale sia sottoposta ad osservazione da parte di uno o più soggetti di adeguata esperienza e qualificazione professionale.
Cioè, in pratica, il Governo ha ammesso tutte le difficoltà che sta incontrando l’attuazione di questa opera e cerca ora di correre ai ripari, ammettendo implicitamente che le cose, fino ad oggi, sono state fatte in maniera quantomeno poco professionale.
L’intero pacchetto passa ora alla votazione del Senato. Non ci si attendono sorprese. E comunque è probabile che in caso di ‘problemi politici nella maggioranza’ il Governo non esiterà ad apporre una nuova fiducia, che blinderebbe il decreto.
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